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Alieni o Demoni, La battaglia per la vita eterna di Corrado Malanga (P.1)

Corrado Malanga
Tempo stimato di lettura: 10 minuti

Esistono realtà sulle quali poche persone sono veramente informate. Possono quindi proseguire la propria esistenza totalmente indisturbate. Tuttavia è accaduto che una delle più discusse venisse indagata per vent’anni, con atteggiamento equilibrato, da una persona che conosce i profondi segreti della ricerca.

Pensavamo di aver scritto sufficientemente del lavoro di Corrado malanga nei precedenti post, ma le migliaia di visite e le vostre email alla redazione continuano a chiederci informazioni. Per chi non conosce Corrado Malanga o vuole approfondire sul personaggio consigliamo vivamente di iniziare da questo articolo:

Corrado Malanga il professore che ha studiato gli alieni

Purtroppo non riusciamo a rispondere a tutti ma facciamo tesoro delle vostre richieste e cogliamo spunto per approfondire alcuni argomenti che non sono ancora completi per voi o che non abbiamo ancora trattato. Vi invitiamo a continuare a scriverci quindi, e oggi rispondiamo con questo articolo a tutti coloro che dopo aver letto l’articolo sul TCTDF ci chiedono quale sia stato il percorso del Professor Corrado Malanga, cosa (o chi) l’ha portato a quel tipo di studi… e a molti altri che in futuro magari affronteremo.

Oggi non partiamo proprio dall’inizio del suo percorso che si può dire iniziare dal libro “Genesi. Uomo universo e mito”, ma ci torneremo in un prossimo articolo per cui ricordatevi di

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Inizieremo quindi un primo approfondimento partendo dal suo libro:

Alieni o Demoni. La Battaglia per la Vita Eterna

Non vi aspettate l’intero libro a puntate perchè pubblicheremo solo degli estratti significativi che avranno lo scopo di incuriosirvi su questo controverso argomento e se vorrete approfondire ulteriormente potrete sempre acquistare il libro. Lo trovate a prezzo scontato su “Giardino dei libri” cui siamo affiliati per cui se deciderete di acquistarlo seguendo il link qui sotto sarà anche un modo per ingraziarci per il nostro impegno di divulgazione di tematiche non sempre facili da trattare.

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Esistono realtà sulle quali poche persone sono veramente informate. Possono quindi proseguire la propria esistenza totalmente indisturbate. Tuttavia è accaduto che una delle più discusse venisse indagata per vent’anni, con atteggiamento equilibrato, da una persona che conosce i profondi segreti della ricerca.

Il frutto delle sue analisi viene finalmente presentato in questo compendio, nel quale si giunge ad affermare, dati e testimonianze alla mano, l’esistenza di una realtà da sempre considerata impossibile.

Mille ed inquietanti sono i particolari descritti che potrebbero trovare posto in un film di fantascienza. Purtroppo, secondo Fautore, questo libro è tutto fuorché un romanzo.

Tutto cominciò tanti anni fa.

Mi interessavo di UFO a livello amatoriale, quando decisi di entrare a far parte di un’organizzazione nazionale che studiava l’argomento. Divenni membro del Consiglio direttivo e lavorai con questa organizzazione per svariati decenni. Un giorno mi affidarono l’incarico di seguire un caso di presunto rapimento, da parte di alieni, di un ragazzo di Genova: Valerio.


Il “Valerio” di cui il Professor Malanga non dice il cognome è il ben noto Valerio Lonzi di cui abbiamo già parlato molto tempo fa sul blog.

Il caso Valerio Lonzi, adduzione aliena in un campo di boyscout


Dopo quattro anni d’inchiesta, per volere dello stesso direttivo del centro per cui lavoravo, trasformai il mio rapporto in un libro.

Si scatenò l’inferno!

Venni subito minacciato sia dall’interno che dall’esterno di quell’organizzazione e tentarono di mettermi a tacere. Le stesse persone che, in un primo tempo, mi avevano sostenuto nelle indagini, si rivoltarono contro di me e ci volle poco per capire che avevano delle collusioni con alcuni settori governativi, italiani e non. Collusioni delle quali io, stupidamente, non mi ero mai reso conto.

In realtà ne conoscevo l’esistenza a livello inconscio, ma non avevo mai voluto ascoltare la voce della coscienza che mi diceva chiaramente, giorno dopo giorno, che in quell’organizzazione, come in altre in Italia, la longa manus dei servizi segreti la faceva da padrona.

Siccome, però, non amo lasciare le cose a metà, decisi che era bene continuare le indagini sul fenomeno abduction. [N.B spiegazione sul termine di seguito nell’articolo]

[…] Questo trattato si rivolge solo ed esclusivamente agli addotti italiani e, in secondo luogo, a tutti coloro che, armati di buona volontà e di qualche neurone funzionante, pensano che nell’aria ci sia qualcosa che non va.

Sì, qualcosa nell’aria non va!

Gli addotti, a livello inconscio, lo sanno e lo sentono bene, l’hanno sperimentato sulla propria pelle e dentro di sé: gli altri lo sanno perché lo percepiscono dalle piccole cose di tutti giorni.

C’è in giro un certo malessere. Si dà la colpa alla politica, alle guerre, al tempo atmosferico e all’inquinamento ma, in realtà, nessuno capisce cosa stia accadendo.

Questo trattato spiega, per filo e per segno, in cosa consiste il problema delle interferenze aliene, descrive le principali razze che praticano le interferenze, analizza i vari livelli d’interferenza interna ed esterna all’addotto, chiarisce le interrelazioni tra alieni e alieni e tra alieni e gruppi di Governo Mondiale (NWO, New World Order).
Sono descritte le tecniche di sottomissione che gli alieni e i militari con essi collusi utilizzano per i propri scopi.
Si indicano i motivi per i quali tutto ciò accade e si descrivono, per filo e per segno, le tecniche utilizzate per comprendere il fenomeno.

Si fa ampio uso delle tecniche d’ipnosi regressiva e di Programmazione Neuro Linguistica (PNL), completamente rinnovate e ristrutturate dalla base.
Si aggiungono le testimonianze di coloro che sono stati addotti e che riportano, sul proprio corpo, le cicatrici di questa tremenda esperienza. Tali cicatrici, come vedremo, non toccano solo il fisico, ma fanno sentire il proprio peso soprattutto al livello della psiche: psiche e soma umano in mano agli alieni.

Questo trattato parla delle cicatrici che gli alieni procurano da sempre alla società umana nascondendosi dietro religioni, politica e potere, e utilizzando la stupidità di alcuni esseri umani vuoti dentro.

[…] Come ho già avuto modo d’annunciare in precedenza, la ricerca sul fenomeno dei rapimenti alieni – definiti con il termine inglese “abduction” e ribattezzati da me più correttamente “Interferenze Aliene” – è a una svolta.
Il mio progetto di ricerca che, ormai, si protrae da circa diciassette anni, è giunto alla conclusione di quella che definisco terza fase.
[siamo nel 2010 anno di uscita del libro]
Facciamo un breve salto indietro nel tempo a beneficio di coloro che non hanno mai sentito parlare del fenomeno.

Il “debutto ufficiale” avviene nel 1957 in America Latina (Brasile) nello stato
di Minas Gerais, con il famoso caso, ormai storico, del contadino Antonio Villasboas.
E proprio questo contadino, in seguito laureatosi, che per la prima volta racconta una strana esperienza di rapimento da parte di creature aliene.

Alla metà degli anni sessanta lo scrittore John Fuller scrive di un altro strano evento: due coniugi americani, Barney e Betty Hill, descrivono sotto ipnosi un’esperienza analoga. Anche in quel caso, e con l’uso di tecniche d’ipnosi regressiva, i due testimoni ricordano la vicenda che li aveva visti protagonisti di un rapimento alieno compiuto da strani esseri piccoli, scesi da una specie di disco volante che aveva seguito la loro vettura durante una calda notte d’estate.

Barney e Betty Hill, forse il caso di abduction più famoso in assoluto.

Negli anni ottanta spetta al ricercatore ufologo Bud Hopkins scrivere alcuni libri che riportano numerose storie di statunitensi legate alle esperienze di abduction. Anche in questo caso, Hopkins fa ampio uso delle tecniche d’ipnosi regressiva per far riaffiorare, nei testimoni, ricordi apparentemente dimenticati o nascosti nella loro mente.

Gli studiosi che per primi hanno indagato sul fenomeno dei rapimenti alieni

È poi la volta dello scrittore Whitley Strieber – anch’egli statunitense – il quale, in un paio di libri, racconta da testimone diretto la storia della sua esperienza di rapimento. In questo caso viene esposto un punto di vista completamente diverso dai precedenti: quello di un padre di famiglia che vede se stesso e i suoi cari fatti oggetto di strani interessi da parte di creature aliene provenienti da altri pianeti o da altre dimensioni, oppure da chissà dove.

Da chissà dove!

“Forse da quella parte del cervello che è preposta alla creazione della fantasia” dicono i detrattori del problema abduction, fra i quali spiccano, in America, alcuni personaggi famosi come l’illusionista James Randi del CISCOF (un’organizzazione di scettici governativi, alcuni dei quali in stretto rapporto con enti d’Intelligence di Stato come la CIA e l’FBI), o l’omologo Piero Angela, giornalista e divulgatore scientifico radiotelevisivo appartenente all’equivalente organizzazione italiana (CICAP).

[…]

LE PRIME IPOTESI

Nonostante fossero trascorsi quasi cinque decenni, nessuno degli studiosi del problema abduction era ancora riuscito a capire granché. Nel frattempo, di ipotesi ne erano state fatte molte e non sempre positive.

La seguente è, in sintesi, la situazione al termine del primo cinquantennio di studio.
Il pessimista Jacobs sostiene che siamo ormai nelle mani degli alieni e che questi non ci hanno chiesto il permesso di operare certe scelte su di noi. Secondo lui siamo proprietà aliena perché inferiori sia dal punto di vista scientifico che biologico: ciò che gli alieni cercano è il nostro pianeta e, nella migliore delle ipotesi, ce lo prenderanno senza colpi di forza grazie a un sottile inganno plurisecolare.

Lo psichiatra Mack, invece, è ottimista e, al termine dei suoi studi, è propenso a ritenere che non si sa bene quale sia lo scopo degli alieni, ma sicuramente questi producono una sorta di “allargamento di coscienza” in ogni addotto. Tale effetto servirebbe all’umano prescelto per compiere, dentro di sé, un salto evolutivo e quindi accedere al mondo del futuro, preparando il pianeta a sopportare e superare traumi che la nostra malsana civiltà ha prodotto e produrrà nei prossimi anni.

[…] Al professor John Mack si rimproverò d’aver scritto un trattato su degli psicotici credendo che fossero, in realtà, prescelti dagli alieni. Subì, inoltre, una vera e propria inquisizione da parte di un collegio di docenti della sua Università per aver osato scrivere un libro sull’argomento (Rapiti è il titolo della traduzione italiana pubblicata da Mondadori).

Tuttavia, l’anno precedente l’uscita della pubblicazione incriminata, Mack aveva vinto il premio Pulitzer per un trattato sulla psichiatria; così il mondo scientifico americano trovò serie difficoltà nell’intento di far sparire dalla scena lui e il frutto del suo lavoro.


NOTA: a questo libro del 1995 fu in un certo senso rieditato nel 2016 (dopo la morte dell’autore), con il titolo “Passaporto per il cosmo” molto apprezzato e disponibile su Giardino dei libri in sconto.

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[…] … esistono persino molti dubbi sulle cause della sua stessa morte, avvenuta in Inghilterra nel 2004 per un incidente (fu investito da un’auto).

In conclusione, le opzioni possibili sulla natura degli alieni sono tre:
1. Gli addotti sono tutti schizofrenici psicotici e gli alieni non esistono.
2. Gli alieni esistono veramente e sono cattivi.
3. Gli alieni esistono veramente e sono buoni.

Tralasciamo per ora la prima opzione (sarà esaminata ed esclusa più avanti).
Per la seconda gli alieni sono cattivi, sottopongono i rapiti a terribili interventi chirurgici per prelevare sangue e sperma, operano innesti di ovuli fecondati in femmine della nostra specie e inseriscono microchip in varie parti del corpo degli addotti per poterli monitorare.

Per la terza opzione, invece, gli alieni sono buoni e fanno sì esperimenti chirurgici, ma per salvare gli addotti da alcune malattie, per migliorarne il corpo e la mente e per prepararli al gran giorno in cui la Terra entrerà nella Federazione Stellare.

Uno degli aspetti più demenziali della terza opzione è rappresentato dalle nuove religioni che descrivono gli alieni come salvatori dell’umanità, nate guarda caso tutte nel mondo anglosassone e soprattutto negli Stati Uniti.
Così Scientology in Usa e i Raeliani in Europa non si limitano a e considerare gli alieni come creatori degli umani, ma soprattutto li ritengono divinità tecnologiche e, perciò, superiori.

I Raeliani che, tra l’altro, sono i fondatori di Clonaid, una multinazionale tecnologicamente capace di effettuare i più efferati esperimenti biogenetici, hanno annunciato che cloneranno Hitler e che il futuro dell’umanità risiederà nella vita eterna ottenuta attraverso processi di clonazione. Tutto ciò perché Claude Vorillon, discusso personaggio francese, pilota automobilistico negli anni sessanta e oggi chiamato Rael, avrebbe subito un abduction in giovane età.

In quell’occasione gli alieni lo avrebbero eletto loro ambasciatore e gli avrebbero rivelato, fra le altre cose, di essere i creatori della razza umana, di usare la clonazione per ottenere l’immortalità e tante altre cose decisamente simili a quelle descritte nelle testimonianze che gli addotti, in ipnosi regressiva, hanno rilasciato agli inquirenti di turno.

Dunque l’ipotesi “tecnicista” della presenza aliena sulla Terra, per Vorillon non è affatto priva di senso, essendo avallata da decine di testimonianze oltre che, ovviamente, dal suo racconto personale.
Accanto all’ipotesi “tecnicista” esiste anche quella “spiritualista”, tuttora sostenuta da molti famosi contattisti; per questi signori l’abduction non sarebbe in realtà un rapimento vero e proprio, ma una specie di catarsi mentale, un momento durante
il quale gli alieni parlano all’addotto e gli insegnano verità di tipo religioso, morale e scientifico.

La controversa personalità di Giorgio Bongiovanni da giornalista antimafia a contattista ufologo

[…] A ben vedere, c’erano forti analogie di fondo; ciò per me significava che, “dove c’è fumo, dev’esserci anche un po’ d’arrosto”:

forse non esisteva una sola verità, bensì differenti tipi d’interferenza aliena.

E IN ITALIA?

In Italia il primo ad occuparsi seriamente del problema dei “Rapimenti Alieni” fu il sottoscritto che, incaricato dal CUN (Centro Ufologico Nazionale) di porre in atto la prima indagine di questo tipo sul nostro territorio, si trovò fra le mani il caso, ormai diventato famoso, di Valerio Lonzi: un ragazzo di Genova che una notte fu addotto in presenza di altri testimoni mentre partecipava a un campeggio di scout a Reppia, sui monti del capoluogo ligure.

Su questo caso scrissi un libro di successo (Gli ufo nella mente) [che tratteremo in seguito]

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All’indomani della pubblicazione della prima edizione del libro, il CUN – che aveva commissionato l’indagine – notò che il testo era decisamente scabroso e poco si addiceva alla politica di quell’organizzazione (privata), nonostante che, prima della pubblicazione, tutti i componenti il consiglio direttivo l’avessero ricevuto in copia. Forse non l’avevano letto? Forse
l’avevano letto senza capirlo? O forse qualcun altro, all’esterno del CUN, non era contento che in Italia si trattassero certi argomenti?

Dall’indagine sul caso Lonzi, durata almeno due anni e mezzo, emerse che anche l’Italia sembrava confermare ciò che gli ufologi americani andavano denunciando ormai da anni.

Gli alieni agivano anche sugli italiani!

La stesura del libro servì all’autore per imparare le tecniche ipnotiche descritte dagli americani e anche a migliorarle notevolmente con l’aiuto del dottor Moretti di Genova, che si era preso cura dell’esecuzione delle ipnosi.
Il libro doveva servire da richiamo per coloro che, leggendo quanto era capitato a Lonzi, si sarebbero riconosciuti in quelle stesse vicende. Speravo che costoro, superata la barriera della paura, mi avrebbero contattato in modo da consentirmi di dare il via alla seconda parte dell’indagine, che prevedeva di espandere l’esperienza acquisita estendendola a decine di casi di potenziali addotti e verificando, ove queste si fossero presentate, le similitudini riscontrabili tra le varie situazioni.

A questo punto, non potevo più lavorare nel CUN, all’interno del quale le
mie ricerche, dallo stesso CUN peraltro precedentemente richieste, non erano più viste di buon occhio. Lasciai quell’organizzazione abbandonando anche la rete di esperti che avevo contribuito a costruire sul territorio nazionale, quelli che avrebbero dovuto sostenermi nella seconda e più delicata fase dell’inchiesta.

Tuttavia non tutti i mali vengono per nuocere e così, finalmente libero da qualsiasi controllo e censura, riorganizzai tutta l’operazione e, con nuovi collaboratori, ottenni in pochi anni ciò che mai avrei potuto conseguire
in decenni di lavoro al CUN.


Ci fermiamo qui per oggi, nel prossimo articolo analizzeremo dal libro alcuni estratti che parlano dei risultati, delle razze aliene e dei vari livelli di queste “interferenze aliene”.

Vi segnaliamo infine, per chi è interessato, un gruppo Facebook in cui si tratta questo argomento, vi sono molte trascrizioni delle ipnosi e si scambiano idee.

PAGINA FACEBOOK: LE IPNOSI DI CORRADO MALANGA

 

Letture consigliate:



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Se sei arrivato/a a questo articolo e fin qui nella lettura potrebbe non essere un caso…


 

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