Nei precedenti articoli abbiamo capito in che modo il Professor Malanga si trovò negli anni passati ad affrontare questa inconsueta esplorazione dell’ignoto, e abbiamo introdotto il discorso relativo alla tipologie delle razze aliene che si manifestavano durante le ipnosi regressive degli addotti. Vi invitiamo a partire dai precedenti articoli prima di passare a questo per comprenderne il senso.
Alieni o Demoni, La battaglia per la vita eterna di Corrado Malanga (P.1)
Alieni o Demoni, La battaglia per la vita eterna di Corrado Malanga (P.2)
Brano tratto dall’articolo di Corrado Malanga intitolato:
ABDUCTION, BASI ALIENE E COSPIRAZIONI
(documento pdf)
http://www.demonello.it/ebooks/[eBook_ita]_Ufo_Abduction_Basi_Aliene_E_Cospirazioni_Malanga.pdf
«La strategia aliena è sempre la medesima: far credere che esistano due fazioni, mentre esse vengono sponsorizzate ambedue contemporaneamente, ovviamente all’insaputa dei due contendenti terrestri, i quali, così manipolati, faranno vincere il terzo, cioè l’alieno!
Questo progetto è di una semplicità e di una banalità sconvolgenti!
Il presidente degli Stati Uniti Roosvelt era d’accordo con gli alieni e la volontà di creare, sopra le loro teste, una base militare per coprirne le attività è, forse, il vero motivo chespinse Roosvelt a spostare tutta la sua flotta da una posizione sicura ad una assolutamente a rischio. Rischio di attacco, tuttavia, ben calcolato, perché non solo la maggior parte delle navi era in navigazione, ma c’era da aspettarsi un forte contraccolpo emotivo sulla popolazione, la quale, dopo aver assistito all’attacco giapponese, si sarebbe indignata a sufficienza per decidere di entrare in guerra.
Le prove testimoniali dell’incontro del presidente Eisenhower con gli extraterrestri
LA STRATEGIA ALIENA
L’idea è tale da stravolgere, ma non è del tutto fuori luogo.
Dopo anni di studio sui fenomeni di abduction la strategia aliena è chiara e segue una sola regola importante: creare la falsa idea che ci siano sempre due fazioni e che la gente possa scegliere con chi stare.
In realtà esiste una sola super-fazione e, qualunque delle due vinca, vincono sempre gli alieni. Gli antichi Romani sintetizzavano questa strategia con una frase lapidaria:
Divide et impera.
Di per sé la trovata è geniale ed è proprio ciò che è sempre accaduto anche nei mondi della finanza, del commercio e della politica.
In commercio, per esempio, esistono tante lavatrici, ma quasi nessuno sa che il motore è solo San Giorgio, così come tutti i tubi catodici televisivi Trinitron del mondo li fa una sola ditta con sede in Italia ma che è, ovviamente, americana.
Se si compra una Ferrari, od una Fiat, od un’Alfa Romeo, non si deve pensar di comprare auto costruite da diversi padroni, perché il padrone è uno solo: una volta era Agnelli, ma adesso sta diventando, piano piano, l’americana General Motors (ma che strano, direte voi).
In politica qualcuno pensa che votare a destra od a sinistra sia diverso ed in effetti sembra che lo sia, ma poi, quando si leggono i programmi elettorali, si scopre che sono sovrapponibili e si scopre pure che solo alcuni politici sono convinti (forse) di far parte di fazioni opposte, mentre chi comanda i politici, e cioè i grandi industriali, sa perfettamente che il potere è strettamente ed esclusivamente nelle proprie mani.
L’IPOTESI MONOPOLARE
In conclusione gli alieni, seguendo questa linea di condotta e facendola seguire anche ai nostri veri governanti, i grandi industriali, avrebbero architettato una guerra in cui esiste solo una parte, quella nazista, da un lato apertamente confessa e dall’altra subdolamente mascherata.
Si dà alla gente l’idea che i cattivi siano cattivi, poi si fanno intervenire i buoni, che altro non sono se non i cattivi mascherati da buoni: la gente li segue ed il popolo è cornuto e mazziato, come dicono a Napoli.
Questo tipo di situazione ci viene riproposta giornalmente con la Globalizzazione, con la quale tutto finirà per essere in mano ad uno solo, il “produttore”, mentre noi “consumeremo”: il vero padrone di tutto sarà l’industriale e, sopra di lui, la mente aliena che ha architettato tutto.
L’ipotesi monopolare ha uno scenario futuro che traspare chiaramente dalle ipnosi regressive effettuate sugli addotti.
In questo contesto si può dire, alla Orwell, cosa accadrà:
Un bel giorno arriveranno gli Alieni cattivi, i Rettiloidi, che vorranno conquistare il mondo.
Gli Americani, come al solito, dichiareranno di assumersi loro il compito di fare la guerra per noi e di difenderci dall’invasione aliena, ma, prevedibilmente, gli alieni saranno più forti degli Americani e saranno sul punto di vincere. Allora arriveranno degli altri alieni, gli Esseri di Luce, che cacceranno i cattivi e daranno la libertà agli umani. Gli umani saranno grati agli Esseri di Luce, che così non se ne andranno più, come gli Americani dall’Afghanistan o dall’Europa, il che è uguale! Tutti crederanno che le deliranti dichiarazioni dei seguaci della new-age fossero vere e che noi siamo stati salvati; invece gli Americani, gli industriali, i Rettiloidi e gli Esseri di Luce saranno d’accordo per fregarci, in una sceneggiata degna di un libro da premio Pulitzer.
La strategia aliena è sempre la medesima: far credere che esistano due fazioni, mentre esse vengono sponsorizzate ambedue contemporaneamente, ovviamente all’insaputa dei due contendenti terrestri, i quali, così manipolati, faranno vincere il terzo, cioè l’alieno!
Questo progetto è di una semplicità e di una banalità sconvolgenti!
In ipnosi, una volta, a bruciapelo, chiesi ad una “memoria aliena” di un essere a sei dita, biondo manipolatore della razza umana:
MA VOI, DURANTE L’ULTIMA GUERRA, CON CHI STAVATE: CON GLI EBREI O CON I NAZISTI?
La voce aliena rispose, ridendo:
PERCHE’ LO VUOI SAPERE?
Ed io di rimando:
PER CURIOSITA’.
E la voce aliena:
MMH, MMH… CON TUTTI E DUE, COSI’ CHIUNQUE AVESSE PERSO NOI AVREMMO VINTO.»
Corrado Malanga spiega l’ipnosi regressiva
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L’audio dell’ipnosi regressiva in cui si manifesta la memoria attiva del militare israeliano
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Proseguiamo la lettura del libro:
DISTINZIONE FRA I TIPI D’INTERFERENZA ALIENA CHE SI PRESENTANO DURANTE L’IPNOSI PROFONDA
Prima di proseguire con alcuni esempi tratti direttamente dalle sedute ipnotiche effettuate, devo affrontare il problema degli svariati tipi d’interferenza aliena che si manifestano durante le ipnosi regressive.
Negli ultimi anni, molti collaboratori mi avevano chiesto se gli alieni erano a conoscenza di quello che stavo facendo con le ipnosi e se cercavano di ostacolarmi.
La risposta era sempre stata negativa: l’addotto sembrava talvolta ricordare che gli alieni avevano chiesto informazioni sul mio lavoro, ma sembrava non ne comprendessero a fondo il significato e, comunque, non ne sembravano particolarmente preoccupati; nemmeno quando, utilizzando ordini post-ipnotici, ero addirittura riuscito a bloccare alcuni rapimenti (vedere pagine seguenti). Secondo me ritenevano che la mia interferenza fosse sì qualcosa di concreto, ma ai loro occhi sembrava limitarsi a ricostruire niente più che i ricordi di un vissuto dimenticato.
Il rapimento alieno, invece, accadeva “in solido” e l’addotto era fisicamente prelevato e sottoposto a un’interazione pesante che lasciava tracce nella sua psiche e nel suo soma:
oltre al ricordo dell’operazione chirurgica subita, ne esistevano anche tracce sotto forma di impianti corporei e piccole cicatrici.
Quindi i piani d’applicazione erano diversi e probabilmente, secondo loro, l’interferenza prodotta dal mio lavoro trascurabile.
Le cose, però, cambiarono drasticamente quando, durante un’ipnosi regressiva, scoprii l’esistenza di quella che credevo l’Anima. Da quel momento divenne sempre più difficile far ricordare agli addotti il loro vissuto, “stranamente” e soprattutto quando si volevano ottenere risposte proprio da questa nuova entità.
INTERFERENZA DA LUX
L’addotto sotto il controllo di quella che ritenevo essere la sua Anima tendeva infatti, almeno in certi casi, a mentire in modo vistoso e stupido.
Fino a quel momento tutti gli esaminati si erano comportati sotto ipnosi allo stesso modo: avevano raccontato storie quasi identiche e descritto particolari pressoché indistinguibili.
Avevo notato che la tensione delle loro corde vocali era minima proprio mentre erano in contatto con la propria Anima e che questa comunicava per archetipi, che erano tradotti dalla mente in fonemi. La tensione delle corde vocali ridotta al minimo si manifesta con un abbassamento del tono della voce e della corrispondente frequenza fondamentale (fino a 100-200Hz).[…]
Quando l’Anima parla, il Corpo si muove a fatica e le corde vocali producono una voce bassa, con perdita totale d’espressività in alcuni momenti ed emozionalità che va alle stelle in altri: in parole povere, non esiste più traccia di mediazione da parte del Subcosciente. In quei momenti l’addotto è in grado di affrontare un discorso sui massimi sistemi dell’Universo e manifesta profondo convincimento riguardo a ciò che illustra, poi magari si commuove davanti alla natura dell’Uomo, che viene considerato un essere superiore all’interno della creazione.
In talune occasioni, però, quando interrogavo l’Anima su alcuni tipi d’alieni, a un certo punto accadeva qualcosa di strano e facilmente constatabile: la frequenza fondamentale della voce cambiava salendo a 400Hz e il tono si faceva differente, a volte pacato e a volte decisamente aggressivo (500Hz). Nel primo caso assumeva l’intonazione di un fervente e convinto religioso, il quale intendeva farsi passare per l’Anima o per lo Spirito dell’addotto in ipnosi ma rispondeva in modo errato alle domande di controllo.
Le domande di controllo hanno il precipuo compito di verificare, tutte le volte che se ne presenti la necessità, la vera natura della parte interlocutrice.[…]
Il bene e il male per lei non esistono.
A volte però, come dicevo, la voce si faceva mielosa, saccente e soprattutto caratterizzata da un ben preciso punto di vista “politico” sugli alieni. Questa presenza, che si faceva passare per l’Anima, adorava gli Esseri di Luce e diceva che erano buoni, che parassitavano gli esseri umani solo per fare del bene trasmettendo moltissime qualità che rendevano loro la vita più facile.
L’Anima invece ci teneva a differenziarsi dagli Esseri di Luce, definendoli come “ombre” o “quelli che, per soggiogare l’Uomo, hanno inventato la religione e il senso di colpa”.
Sembrava di avere a che fare con addotti dalla vera e propria multipersonalità schizoide affiorante in ipnosi, ma il trucco che escogitai fece emergere il Lux (l’Essere di Luce) con tutte le sue caratteristiche: le domande di controllo lo spinsero a tradirsi fin dalle prime battute.
Vediamo un esempio:
– Qual è il tuo nome?
– Questa è un’informazione che non ti posso dare.
– Da quanto tempo esisti?
– Da molto tempo.
– Da dove vieni?
– Da lontano.
– Hai chiesto il permesso al tuo contenitore per entrare dentro di lui?
– Si!
– Quando?
– Quando era piccolo.
– E capiva?
– No.
– Allora il permesso in realtà non glielo hai mai chiesto!
La “cosa luminosa” non rispondeva, le si faceva notare che aveva sbagliato molte risposte e che il suo comportamento era quello di un vero parassita.
Allora veniva fuori con la sua vera personalità, ammetteva di aver mentito e continuava a tentare di convincere delle sue ragioni con l’uso di una forbita dialettica e di una dimessa aggressività.
La dialettica umana (e italiana in particolare) si rivelava, però, sempre di gran lunga superiore, e il Lux non poteva che capitolare:
– Da dove vieni?
– Non te lo posso dire.
– Perché? Tanto è un’informazione di cui non mi posso servire.
– Lo so, potrei dirti un nome qualsiasi e tu saresti contento lo stesso.
– Allora è qualcun altro che non deve sapere?
– Gli altri non devono sapere… Gli altri che vengono qui… non devono sapere certe cose.
– Ti riferisci agli altri alieni?
– Certo!
– Ma come? Non collaborate?
– Loro credono questo; alcune cose le sanno, ma non devono sapere tutto. Se lo dico a te, poi loro lo sanno, perché guardano nella testa del contenitore la prossima volta che lo prendono.
– Entri nel corpo di tutti gli umani?
– No, solo in quelli che hanno quella cosa che voi chiamate Anima.
– Perché?
– Per la nostra evoluzione.
– Oppure perché succhiate la loro energia?
– Anche.
– Allora siete parassiti.
– Questo è un tuo punto di vista.
– Cosa ci guadagna, l’Uomo, dalla vostra presenza?
– Conoscenza.
– Sei sicuro di quello che dici?
– Nessuna risposta.
– Dici le bugie qualche volta?
– Sì, se necessario!
– Allora chi mi dice che mi stai raccontando la verità?
– Nessuna
I gravi errori commessi dal Lux risultano evidenti in questo colloquio. In ipnosi l’Inconscio non ha ragione di mentire, non conosce la bugia. L’Anima, che vi alberga, si comporta allo stesso modo e l’inconscio non può rifiutare di rispondere alle domande avvalendosi di un atto di volontà che in ipnosi non ha ragione d’esistere.
Quindi, quando accadono episodi di questo tipo, la personalità del Contenitore (l’addotto) è sotto l’interferenza del Lux. È inoltre chiarissimo che questo parassita è intimamente legato alla parte spirituale dell’addotto e non alla sua mente: a sostenerlo non è solamente il Lux stesso, ma anche l’Anima degli addotti ai quali è stato posto tale quesito.
Il Lux, vivendo all’esterno del meccanismo cerebrale che produce lo stato di percezione alterata durante l’ipnosi, non la subisce e rimane vigile e capace d’interagire liberamente con l’ipnologo. Praticamente s’intromette nel meccanismo ipnotico, ma poco può influire sulla Mente dell’addotto se non nell’atto comunicativo che, comunque, rimane sempre sotto il totale controllo dell’ipnologo. E se l’ipnologo vuole zittire il Lux, lo può fare.
La domanda chiave che brucia il Lux appena si ha il sospetto che stia interferendo è la seguente:
Che giorno è oggi?
Il Lux, evidentemente senza pensarci, risponde sempre con data e ora precise.
Un’Anima, non conoscendo il significato del tempo, non saprebbe replicare.
CONCLUSIONI
Eccoci alla conclusione di questo trattato. Molto dev’essere ancora detto, ma in questa sede non posso farlo con sufficiente chiarezza.
Un capitolo importante deve riguardare le abduction militari, ma non mi sembra il caso di approfondire qui la questione. Voglio soltanto accennare al fatto che, nelle menti degli addotti, è fortissimo il ricordo di ambienti e forze militari terrestri che sono “in combutta” con le varie razze aliene e sembrano anche possedere una certa autonomia nel compiere abduction.
Se quindi qualche terapeuta si trovasse di fronte a racconti di questo tipo, sappia che hanno anch’essi un fondo di verità. In quella realtà, la memoria degli addotti ravviva ricordi nei quali, durante certe esercitazioni belliche, vengono loro fatteutilizzare armi particolari.
Infine non mi resta che augurarmi la totale distruzione dei poteri attuali, senza nessuna pietà: di essi l’Universo intero è ormai sazio.
Questo, però, è solo il mio punto di vista: non posso certo biasimare gli addotti che hanno deciso di non eliminare i parassiti che si portano addosso.
Sono convinti che vada bene così e io, che pur sono dell’idea che non siano loro a ragionare, ma i parassiti, li rispetto e mi auguro che presto diano un bello scrollone ai propri nemici interni.
Del resto non è in potere mio, né di nessun altro, aiutare chi non lo desidera.
Le indagini da me condotte finora portano alle seguenti conclusioni:
• Gli alieni esistono.
• Gli alieni incarnano i vecchi demoni delle nostre leggende e dei nostri miti.
• Gli alieni sono negativi nei riguardi dell’umanità.
• Gli alieni vogliono la vita eterna, che l’Uomo possiede pur non essendone consapevole.
• Solo chi possiede un elevato grado di coscienza personale è in grado di eliminare il flagello alieno.
• C’è una piccola probabilità di poter salvare l’umanità intera, ma il prezzo da pagare è ormai altissimo: ciò significa che è probabile che non si riesca a farcela.
• Gli alieni hanno, però, il tempo contato e, se non riusciranno nel loro intento entro una data precisa, avranno perso per sempre. Questo ci dà la speranza che resistere possa essere una strategia vincente a medio termine.
[…] Ho iniziato questo trattato affermando che, ormai molti anni fa, avevo ricevuto l’incarico di affrontare il problema abduction. Non mi sono fermato né per minacce di qualsiasi genere, né per paura, né perché preso, come molti, da stupidi e inutili interessi personali.
Bene, l’incarico è stato svolto!
PAGINA FACEBOOK: LE IPNOSI DI CORRADO MALANGA
Scrivici magari in privato su redazione@viviliberamente.com se ritieni di aver avuto una esperienza assimilabile alle interferienze aliene e parlacene poichè stiamo raccogliendo una serie di testimonianze che pubblicheremo in rispetto dell’anonimato dei lettori.
Se sei arrivato/a a questo articolo e fin qui nella lettura potrebbe non essere un caso…
Corrado Malanga parla dei rapimenti alieni in una recentissima intervista.
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