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Ha fatto notizia ieri 28 settembre 2021 l’intervento di Claudia Koll alla trasmissione televisiva “Ti sento”. Ha raccontato una sua terribile esperienza che potremo definire paranormale, ma l’aveva già fatto in passato in altre interviste in cui le chiedevano della sua conversione da diva erotica a fervente e praticante cattolica.

Ma chi è Claudia Koll?

L’attrice Klaudia Koll ha turbato il sonno di una generazione di maschi italiani con il film del 1992 “Così fan tutte” del maestro del cinema erotico Tinto Brass, ma da anni la sua immagine è lontana da quell’ambiente che in un certo senso, seppur non rinnega, fatica a parlarne.

“La mia vita non aveva più senso. Avevo il successo, la bellezza e i soldi, ma ero chiusa nel mio egoismo”

Affermazioni che hanno sollevato delle critiche in passato, come per esempio dall’allora collega Serena Grandi per esempio, anche lei lanciata da Tinto Brass che l’ha definita “ipocrita”.

Clauda Koll sul set di “Così fan tutte” con Tinto Brass

Ma torniamo al suo processo di conversione:

“Non un’illuminazione immediata, ma un percorso che ha riguardato la gestione delle emozioni”.

Così Claudia Maria Rosaria Colacione (questo il suo nome all’anagrafe) ha definito la sua conversione. La famiglia, d’altronde, era cristiana, ma la sua vita non era mai stata permeata dalla fede.

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Un percorso di conversione lento e segnato anche da esperienze che potremmo definire paranormali. Infatti un paio di anni fa in un’altra intervista ha raccontato di essere passata, durante il lento processo di conversione, anche attraverso alcune dottrine che ha definito “New Age” senza specificare niente di più.

Le esperienze che pare abbia fatto in quel periodo sono scioccanti e sembra riluttante a parlarne difatti pare che dopo quell’intervista del 2019 non ne abbia più fatto menzione.

In qualche modo raccontò di essersi messa in contatto con lo spirito di quella che dice di essere una famosa attrice morta del passato, fin li potremmo dire tutto bene, ma le cose si fecero più strane quando, in seguito ad una telefonata burrascosa con la sua agente di allora sentì una voce (presumibilmente nella sua testa anche se non lo specificò che le disse:

“Hai sbagliato: non l’hai odiata!”

Disse quindi di comprendere in quel momento che quell’entità con cui si era messa in precedenza in contatto era malvagia, forse il diavolo stesso aggiunge poichè l’entità a questo punto le dice di essere la morte.

In quell’occasione Clauda Koll non si dilungò in altri particolari e aggiunse soltanto:

“Mi ricordo del film “L’esorcista”, prendo un crocifisso che tenevo in casa, recito il Padre Nostro, Dio mi soccorre e la voce diabolica se ne va”

Dichiarazioni scioccanti

Ma nell’intervista del 28 settembre a “Ti sento” aggiunge dei particolari, o colora maggiormente il suo precedente racconto a seconda di quello che potremmo pensare aggiungendo:

Io sono stata aggredita fisicamente, questo sì. Mi è salito sul corpo e mi ha stritolata e mi ha detto che era la morte, che era venuta per uccidermi. Quindi era uno spirito, non l’ho visto, lo spirito non si vede. Però si sente e ho sentito anche l’odio che ha nei confronti dell’uomo e del corpo dell’uomo, l’accanimento che ha”.

E ancora: “E in quel momento io penso sia stato Dio stesso ad aiutarmi, perché ricordai di un film che avevo visto da ragazzina, appunto i primi film da adolescente quando andavo al cinema, e vidi ‘L’esorcista’. Mi ricordai che il sacerdote teneva fra le mani il crocefisso e quindi presi il crocefisso fra le mani e gridai il Padre Nostro. Io penso che mi ha ispirato Dio perché nel Padre Nostro noi diciamo ‘Liberaci dal Male”

Lasciamo da parte per un attimo il gossip e il sensazionalismo

Claudia, pur non conoscendola, io la considero una bellissima persona, con un passato tormentato. Una persona che probabilmente ha avuto bisogno di fare un certo percorso per arrivare in fine a quello che la sua anima voleva realmente sperimentare.

Trovo bellissima questa sua affermazione di alcuni anni fa che forse meglio illustra il mio pensiero:

«Per anni ero arrabbiata con i miei per essere stata abbandonata – confessa -. Con la conversione, non lo sono più, e penso invece a quanto deve aver sofferto mia mamma in ospedale»

La Chiesa cattolica non ha una definizione filosofica esplicita dell’anima, sebbene abbia respinto diverse dottrine. Secondo la teologia cattolica, l’anima è personale, libera di scegliere il bene e il male, immortale, soggetta a una sola vita terrena senza possibilità di reincarnazione dopo la morte. (fonte wikipedia: anima). Quindi non me ne vogliano i ferventi cattolici se ho qualche difficoltà a rifiutare il concetto di non reincarnazione dell’anima dopo la morte del corpo, ma questo è un altro discorso.

Dalla filmografia di Claudia Koll

Riflessioni personali

La vita di Claudia Koll è stata segnata da periodi più o meno lunghi di esperienze differenti e contrastanti, è passata da una infanzia tormentata e difficile poiché cresciuta dalla nonna cieca, che quand’era bambina per riuscire ad accudirla la teneva legata con un filo di lana per poterla seguire e prendersene cura. I suoi genitori di fede cattolica non potevano prendersi cura di lei e questo probabilmente in adolescenza, l’ha resa più “dura”, perché così noi esseri umani reagiamo per sopravvivere.

E quindi il suo percorso, nel cercare di essere apprezzata, magari anche amata, l’ha portata al mondo del cinema e grazie anche alla sua straordinaria bellezza il destino ha voluto che fosse quello erotico.

Mi dispiace sentirle dire che ha difficoltà a rapportarsi a quel periodo della sua vita, probabilmente perché penso che se lei oggi è la persona che è lo deve anche a quel periodo, e se la sua vita oggi è serena e “completa” io al posto suo, pur mantenendo un certo distacco col passato, lo ringrazierei per avermi portato in questo presente.

Chissà se si è mai soffermata a pensare come sarebbe oggi la sua vita se non fosse passata dall’esperienza del film di Tinto Brass per cui tanti oggi la ricordano. Si sarà mai soffermata a riflettere se l’essere stata così apprezzata… Magari diciamo anche “desiderata”, non l’abbia aiutata (se non altro in quel periodo), a considerarsi una persona migliore e a darle poi la spinta necessaria a far emergere il suo vero essere oppure a “capire” che ciò non le bastava o non era quello che realmente voleva?

Molto spesso ci dimentichiamo o non riflettiamo sul fatto che una esperienza, positiva o negativa che sia, possa essere solo una ideale passerella che poi ci porterà là dove realmente dobbiamo andare.

Per questo motivo, invece di postarvi l’intervista d’ieri in cui i tempi televisivi e il sensazionalismo che deve fare oggi la tv per tenere incollate le persone si focalizza solo su certi aspetti (di comodo), e ne tralascia molti altri, vi postiamo una dolcissima e “vera” testimonianza di Clauda Koll non viziata da domande provocatorie.

Una testimonianza comunque recente, di circa sei mesi fa in cui Claudia racconta ai fedeli della parrocchia di S. Tommaso d’aquino a Roma, la sua storia.
Ma un avvertimento: Non vedetela se siete interessati solo a scandali o a racconti forti, vedetela invece se volete scoprire qual è stato il suo reale percorso di conversione.

Testimonianza della Koll alla Parrocchia di S. Tommaso d’Aquino a Roma il 14/03/2021

 

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