É vero che il governo americano conosce la verità sugli alieni, ed anzi ne studia la scienza, con un’operazione di “ingegneria inversa” ma tende ad occultare le prove del passaggio dei visitatori sulla Terra, per non perdere di autorità? La risposta è affermativa, e ci giunge dalla meticolosa, puntigliosa ricostruzione della storia “segreta” dell’ufologia, ricostruita per la prima volta da Alfredo Lissoni e caratterizzata da documenti e reperti occultati da misteriosi gruppi di potere dai nomi altamente evocativi: Majestic 12, Men in Black, Revealers.
Dopo una ricerca iniziata nel 1993, e durata ben nove anni, l’autore mette assieme le tessere di un gigantesco mosaico che ha visto la costituzione delle prime commissioni americane di studio, il governo USA tentò di impadronirsi della tecnologia degli E.T. e vi riuscì.
L’Autore, in questo libro, esplora per noi i segreti della tenebrosa Area 51, il cinquantunesimo Stato degli Stati Uniti, il tabernacolo di tutti i misteri della tecnologia aliena; ricostruisce le operazioni di debunking (discredito) e cover up (insabbiamento) dei presidenti americani da Truman a Bush junior; svela i retroscena dell’incidente aereo a Walesville, che portò il Governo Ombra statunitense ad armarsi contro gli alieni e a siglare, nel 1995, un patto segretissimo di cooperazione antialiena con i “nemici” dell’Unione Sovietica.
Ancora, si esamineranno, finalmente spiegati ed inseriti in un contesto logico, alcuni dei più inquietanti misteri ufologici degli ultimi decenni: le mutilazioni animali, le morti misteriose di scienziati, le “rivelazioni” pilotate dell’Intelligence, i carteggi segreti ottenuti tramite la Legge sulla Libertà di Informazione, gli UFO-crashes, i dischi volanti terrestri, il Nuovo Ordine Mondiale, la tattica puntiforme.
Un libro inquietante che, grazie alla mole di documentazioni inoppugnabili, getta finalmente una nuova luce sulla cospirazione mondiale della CIA sui dischi volanti.
E’ una storia cominciata nel lontano 1982 e continuata sino al 1990, e coinvolge gli scienziati della General Electric Company di Londra, smistati in due grosse ditte britanniche, la Plessey e la Marconi. Ben 25 di questi ricercatori sono morti in circostanze misteriose, scomparsi o ‘suicidatisi’ con le tecniche piu’ strane e grottesche.
Come nel caso di David Sands che, nel marzo dell’ ’87, avrebbe riempito la propria macchina di taniche di benzina e poi si sarebbe lanciato a tutta velocita’ contro un muro, o come nel caso di Arshad Sharif che, nell’ottobre dell’ ’86, si sarebbe legato una fune al collo e ne avrebbe assicurato l’altra estremita’ ad un albero. Cosi’ combinato sarebbe poi salito in macchina, facendo
passare la corda attraverso il finestrino, ed avrebbe accelerato tutt’a un tratto, strangolandosi!
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Guarda caso, tutti questi ricercatori collaboravano con la Marconi, che notoriamente e’ uno dei principali fornitori di apparecchiature radar e di dispositivi laser ultramoderni per la Difesa britannica e per il Pentagno.
Non solo, in collaborazione con i colleghi della Plessey, i nostri lavoravano allo scudo stellare e “a differenti aspetti della guerra elettronica, che comprende anche la ricerca UFO…”.
Di tutti questi, dei quali vi risparmiamo i dettagli piu’ horror, vi ricordiamo che 8 sono morti in incidenti stradali, scontrandosi con la macchina, finendo investiti o volando giu’ da un ponte (un un caso, nell’incidente di Keith Bowden, si scopri’ che le ruote della sua vettura erano state manomesse); 5 si sono suicidati nei modi piu’ strani, in genere respirando monossido di carbonio; 2 sono scomparsi e sono stati dichiarati ufficialmente morti; 6 si sono impiccati; 3 sono stati uccisi in circostanze misteriose, uno a Cipro e due massacrati in casa, “dai ladri”; 1 e’ annegato e 2 sono rimasti folgorati.”Coincidenze?”, si domanda lo scrittore Sidney Sheldon, che ha seguito il caso.
A queste 27 morti si aggiunge quella di John Ferry, un generale in pensione che non era uno scienziato ma…l’addetto ai rapporti fra la Marconi e la Difesa inglese.
A chi sono da attrribuire queste misteriose uccisioni? Forse ai russi? “Si pensi che almeno la meta’ di costoro erano impegnati nella decrittazione del messaggi radio dei Paesi dell’Est intercettati dai satelliti della NSA, o coinvolti nel progetto ‘Zirconio’ per il lancio di un satellite spia inglese (51)”, avrebbe scritto la stampa.
Che solo nell’ottobre dell’ ’88, dopo un’inchiesta segreta del ‘Sunday Times’, avrebbe scoperto che le morti misteriose erano piu’ di venti, e non dieci come ripeteva,mentendo,la Difesa, e che il Pentagono aveva aperto un’inchiesta segreta. Il cui risultato non e’ mai stato reso pubblico.
Cosi’ come non e’ mai stata resa nota, da parte dei russi, la verita’ sulle cinque strane morti di generali sovietici in quegli stessi anni in missione all’Ovest…
“Talvolta penso a come tutte le nostre differenze svanirebbero se dovessimo
fronteggiare una minaccia aliena. E questa forza aliena non è forse già tra noi?”
Ronald Reagan, durante la 42a
Assemblea delle Nazioni Unite,
21 settembre 1987.
L’EFFETTO REAGAN
La nostra constatazione è che il governo invisibile, a torto o a ragione, ha continuato e
continua a considerate gli UFO una minaccia per l’umanità. E non si tratta di una nostra supposizione campata per aria. Ma di una constatazione confermata indirettamente da certe sibilline e violente ammissioni da parte di un majestic;
Il presidente Ronald Reagan, le cui frasi hanno un’importanza fondamentale, non soltanto perchè proniunciate dall’uomo piu’ potente del mondo, quanto perchè dette dal capo virtuale del Majestic 12.
Oltre alla frase di apertura di questo capitolo, pronunciata dinnanzi all’assemblea plenaria delle Nazioni Unite. Coinvolgendo quindi buona parte degli Stati del mondo. […]
Se anche l’ONU puo’ accedere sino ad un certo punto chi ha accesso all’ ‘ultimo livello’? Chi ha la password dell’ultimo livello? Forse solo il capo del Majestic 12 (che ora si chiama Pi-40). E che negli anni ’80 era Ronald Reagan.
Lo stesso Reagan che, incontratosi nel dicembre dell’ ’85 con gli universitari di Fallston, nel Maryland, avrebbe dichiarato: “Io penso che dobbiamo aspettarci che una razza aliena possa sorgere e costituire una minaccia per noi. E penso, sia detto fra noi, che noi possiamo provocare una cosa del genere…”.
Provocare? E in che modo?
Due anni dopo, a seguito di un incontro al vertice don Gorbaciov, Reagan avrebbe chiesto addirittura aiuto al premier, per fronteggiare una minaccia aliena. “Durante il nostro incontro a Gionevra“, dichiarerà Gorbaciov, “il presidente degli Stati Uniti ha detto che se la Terra dovesse fronteggiare un’invasione extraterrestre, USA e URSS unirebbero le lor forze per respingere unasimile invasione”.
E Gorbaciov che ne sa/? Ma gia’, anche in Russia esiste il corrispettivo del Majestic 12. Non se ne conosce il nome, ma, a detta del fisico Friedman, l’interesse di Stalin circa il Majestic ed il crash di Roswell e’ testimoniato dalla massiccia presenza, nel 1947, di agenti segreti sovietici nel Nuovo Messico.
Ma torniam al presidente americano.
Che Reagan fosse un credente negli UFO era noto già da tempo. Si sa, ad esempio, che il nostro fu testimone di avvistamento UFO, quand’era ancora governatore, durante un viaggio in aereo. Guardando dal finestrino, Reagan noto’ un globo infuocato che stava seguendo il proprio aereo e, rivoltosi al pilota, gli intimo’ di intercettarlo. Cosa che il pilota cerco’ di fare senza riuscirvi. In quanto l’UFO, accortosi della manovra, accelero’ immediatamente e scomparve.
Quando reagan scese a terra e fu assalito dalla solita orda di giornalisti, comincio’ a raccontare l’avvistamento. In quel momento uno dei cronisti, ironico, gli disse: “Governatore, non mi dica che crede agli UFO…”. In quel momento Reagan, accortosi di aver parlato troppo, si zitti’ ed evito’ di tornare sull’argomento sino al 4 maggio 1988. Allorche’, durante una riunione del ational Strategy Forum di Chigago, Reagan riprpose la questione ai presenti.
Due giorni piu’ tardi, il presidente e sua moglie stavano per salire su un elicottero, sul prato della casa Bianca, in attesa di partire per il fine settimana. Un gruppo compatto di giornalisti affllava il vialetto ed una telecameta della televisione nazionale stava riprendendo la partenza. Mentre Nancy reagan stava saledo la scaletta dell’elicottero, il presidente si giro’ verso i giornalisti dicendo: “Vado nel mio ranch con Nancy per il week end”. Fatti alcuni scalini, si fermo’ nuovamente, si giro’ verso i cronisti scuro in volto e disse: “Se dovesse succedere qualcosa… ebbene… io spero che tutti i popoli della Terra si uniranno…ehm…nel caso di un’invasione aliena!”.
Poi, mentre i giornalisti restavano allibiti e a bocca aperta, Reagana saliva in fretta gli ultimi scalini e chiudeva la porta dietro di sè.
Il primo canale della BBC avrebbe trasmesso quest’intervento lunedi’ 9 maggio 1988 alle ore 18 gelando milioni di telespettatori !
Naturalmente il presidente non l’avrebbe passata liscia. Il PI-40 non poteva tollerare che uno dei suoi membri se ne andasse in giro per il mondo lasciando trapelare le preoccupazioni delle alte sfere verso gli UFO. Sarebbe stato dunque necessario fermarlo. Ma in che modo bloccare l’uomo piu’ potente del mondo? Non si era piu’ ai ‘bei tempi’ di Kennedy, quado bastava una pallottola.
Adesso le mutate condizioni politiche imponevano nuove tattiche. Adesso i majestic non uccidevano piu’. Screditavano. Gli ufologi lo sapevano bene.
Cosi’, in capo a pochi mesi, Reagan sarebbe stato demolito dal suo braccio destro Donald Regan, che avrebbe confessato ai media, e in un libro, che il presidente era preda di strane superstizioni. Ad esempio, consultava regolarmente un’astrologa personale, una certa Joan Quigley, che gli indicava i giorni esotericamente piu’ propizi per gli incontri diplomatici.
Una notizia esplosa come una bomba in tutto il mondo ( i giorali italiani vi si buttarono a pesce, ed il secondo canale azionale, con la trasmissione ‘Mixer’, realizzo’ addirittura un’intervista alla Quigley. E la concluse con l’apprezzamento negativo di uno scieziato, che esprimeva il proprio sgomento, allorche’ “a tali superstizioni credeva un uomo cosi’ potente nello scacchiere mondiale”)..
Clinton avrebbe subito una sorte analoga. […]
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Note sull’autore: Alfredo Lissoni è nato a Milano nel 1966. Si occupa di ufologia da moltissimi anni, organizzando mostre e convegni, scrivendo libri, articoli ed ipertesti. Nel 1992 ha realizzato la sua prima opera, UFO – Segreti e misteri dei dischi volanti (esaurita) con le edizioni Il Confronto di Peschiera Borromeo.
Dal 1993 si è dedicato alla ricerca UFO-Spionaggio, interamente descritta in quest’opera. Nel 1994 ha realizzato l’ipertesto UFO Dossier rapimenti; nel 1995 ha dato alle stampe l’enciclopedia Misteri e verità, su tutti i fenomeni insoliti e del paranormale (ufologia compresa). Lissoni è responsabile per la Lombardia del Centro Ufologico Nazionale e redattore milanese del bimestrale Notiziario UFO. A Milano gestisce un monumentale archivio di documentazione sul fenomeno UFO. Si interessa anche di ricerca sul campo, indagando ed investigando i singoli avvistamenti.
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