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Franco Battiato il cantautore spirituale

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Franco Battiato è scomparso il 18 maggio 2021 a 76 anni, il cantautore sosteneva di avere una religione oltre gli schemi attuali e non nascondeva di aver frequentato i monasteri di clausura.

Una delle frasi più famose tratta dalla sua canzone “La cura” recita quello che può considerarsi un augurio anche per lui:

«E guarirai da tutte le malattie / perché sei un essere speciale / ed io, avrò cura di te»

Per un Papa aveva cantato, per quello attuale l’avrebbe fatto volentieri, anche se non gli aveva risparmiato critiche in punto di dottrina. Posizione paradossale, d’accordo, ma per un frequentatore dei mistici come Franco Battiato questo non era un problema. Abituato alla coincidenza degli opposti e alla contemplazione dell’ombra attraverso la luce, poteva dichiarare simpatia per un Papa e intanto ritenersi insoddisfatto della sua prospettiva spirituale.

Questo gli interessava: l’esperienza interiore, la pratica di meditazione ed eventualmente d’illuminazione, non l’appartenenza a una denominazione religiosa.

Che cosa era Dio e la religione per Franco Battiato

In un’intervista a Il Gazzettino (2007), in occasione della presentazione del film “Niente è come sembra”, alla domanda se credeva in Dio, Battiato ha risposto così:

«Nel film (Niente è come sembra) tutto questo è sviscerato bene. È complesso. Alla prima visione del film si capirà un terzo di quello che c’è dentro, e tratta proprio su cosa si considera Dio. Che non è il Dio umanizzato delle nostre religioni, si tratta di cose metafisiche. Io aderisco a queste concezioni, che parlano della natura primigenia, del male che non esiste alla creazione ma è una sua deviazione. Penso a Teresa D’Avila, la cui visione coincide con la mistica orientale. L’uomo è responsabile della sua nascita. È all’interno di un certo ciclo. È inutile dire che nasce dal nulla».

Nel 2014, Battiato in altra intervista ha detto che il Vangelo apocrifo di Tommaso è il suo preferito, in linea con la sua spiritualità “sui generis”. Secondo questo Vangelo, il Regno di Dio sia già presente sulla Terra e che la luce divina, presente all’interno di tutti gli uomini, può permettere loro di vedere il Regno ed entrarvi. Tra i Vangeli canonici ha citato quello di Giovanni, affermando di essere affascinato dalle lettere di San Paolo.

Inoltre ha puntato l’indice contro la religiosità non autentica come quella dei mafiosi, che portano con sé immagini di santini e si affidano alla protezione della Madonna o di Gesù, nonostante siano assassini e criminali.

In un’intervista al periodico Onda Rock, Franco Battiato tratteggia ancora meglio la sua spiritualità che, a suo dire, va oltre le attuali religioni. Infatti non si identifica «in nessuna, la mia mente non accetta codificazioni, non resiste alle categorie. Accolgo per sintonia le illuminazioni che mi giungono dalle diverse parti, da Buddha a Maometto, e trovo la coerenza in me, giorno per giorno. E’ un cammino continuo, dove niente è assodato, statico. Quando qualcosa, un pensiero o un’intuizione mi fa vibrare, la raccolgo e la trattengo. La custodisco».

Questo era Franco Battiato per chi non ha mai guardato dietro al cantautore noto a livello mondiale.

Cosa rappresentava la morte per Franco Battiato

Lascia una riflessione sull’aldilà anche nel suo libro “Attraversando il Bardo. Sguardi sull’aldilà”.


NOTA:
In alcune scuole del buddismo con il termine bardo si intende uno stato intermedio, di transizione tra la morte e la rinascita.


«Al momento della morte non avviene una morte “reale”, perché la nostra natura innata è al di là del tempo. Nel Bardo le fiamme non possono bruciarci, le armi non possono ferirci, tutto è illusorio e privo di sostanza: tutto è vacuità. […] Le esperienze che appariranno al momento della morte sono inconcepibili. La cosa più importante è ricordare di non essere tristi o depressi, non ve ne sarebbe motivo. Bisogna mantenere piuttosto l’atteggiamento di un viaggiatore che ritorna a casa. Tutti, più o meno, siamo prigionieri delle nostre abitudini, paure, illusioni. Le sofferenze dovrebbero indurci ad abbandonare l’ego, che chiude la strada del ritorno alla nostra natura divina».

Intervista alla proiezione del suo documentario Attraversando il Bardo:


 

Il documentario “Attraversando il Bardo”:


Qualche altra citazione sua citazione come ultimo omaggio:

“…e il mio maestro mi insegnò com’è difficile trovare l’alba dentro l’imbrunire …”

“E il cuore
quando si fa sera
muore d’amore
Non ci vuole credere
che è meglio
stare soli.”

“Supererò le correnti gravitazionali
lo spazio e la luce per non farti invecchiare.”

“Non hai forza per tentare
di cambiare il tuo avvenire
per paura di scoprire
libertà che non vuoi avere.”

“Ci crediamo liberi,
ma siamo prigionieri
che remano su navi inesistenti.”

InfoBox Autore

Carla
Sono specializzata in content marketing, chief content officer e social media strategy, insomma tanti bei paroloni per dire che mi occupo di comunicazione aziendale. Mi piace scrivere, sono curiosa per natura e mi piacerebbe creare delle amichevoli discussioni sugli argomenti trattati.

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