ViviLiberamente.com

I misteri della Sfinge e le nuove rivelazioni

sfinge
Tempo stimato di lettura: 6 minuti

Con le datazioni al carbonio effettuate negli ultimi anni non si riesce a trovare un accordo nel mondo scientifico. Tutte le nuove datazioni effettuate collocano la Sfinge tra i 7.000 e gli 11.000 anni e gli egittologi non si danno pace e rifiutano totalmente questa possibilità.

La sfinge è dello stesso periodo di Gobekli Tepe? Potevano uomini delle caverne aver costruito la sfinge? Gli accademici avevano di fronte un problema di fattibilità. Come potevano gli uomini delle caverne del neolitico avere costruito un tale impressionante esemplare come la sfinge migliaia di anni prima della data di costruzione accettata per, diciamo, Stonehenge e le piramidi?

In un’epoca antecedente al 3000 a.C., gli accademici velocemente mettevano in evidenza, i soli manufatti conosciuti che erano punte di lancia di selce e tende per nascondersi dagli animali.

In nessun modo le popolazioni del primo neolitico potevano aver costruito qualcosa di così elaborato come le piramidi giganti o la sfinge. Una dichiarazione, paradossalmente, con cui gli eretici erano assolutamente d’accordo! Infatti, gli “eretici” credevano che la sfinge e gli altri antichi monumenti fossero stati costruiti da una “perduta civilizzazione“, che era stata cancellata alla fine dell’ultima era glaciale, e diffondevano prove convincenti di questa fine.

Ma anche quest’idea era scansata dagli accademici, i quali rimanevano risoluti nelle loro dogmatiche asserzioni secondo cui le date dovevano essere sbagliate.

“Non ci sono proprio prove che possa essere vero”

disse l’egittologa Carol Redmount dell’Università della California di Berkeley (Los Angeles Time, 23 ottobre 1991).

“La popolazione di quella regione non avrebbe avuto la tecnologia, le istituzioni di governo, o anche la volontà di costruire tali strutture migliaia di anni prima del regno di Chefren.”

E questa, in poche parole, era la visione condivisa da simili scienziati ed egittologi.

Ma perché tanta determinazione nel rifiuto?

Verrebbe da pensare che gli studiosi locali dovrebbero al limite essere orgogliosi delle loro origini molto ma molto più antiche di quello che si ritiene, ma non è così… come mai?

La risposta è semplice, èer la religione musulmana l’uomo è comparso sulla terra 4500 anni fa e qualsiasi manufatto trovato in egitto antecedente a questa data viene ritenuto “offensivo” alla “verita’” del Corano e pertanto occultato.

Capite cosa intendiamo noi quando parliamo di chiusura mentale? Se poi a chiuderci la mente è proprio la religione abbiamo conferme su conferme.

Inoltre, vi ricordate cosa ci è sempre stato detto (e perfino studiato a scuola) della sfinge fino a una decina di anni fa? Allora tutti erano sicuri che la sfinge era solo una collina di calcare scolpita, un pezzo di roccia, una statua e basta.

Questo era quello che Zahi Hawass ha sempre sostenuto. Ma chi è questo personaggio?

Hawass è il segretario generale del Consiglio supremo delle antichità egizie ed è stato oggetto di critiche per la sua gestione delle antichità egiziane, ritenuta autocratica (che gli ha guadagnato il soprannome di “faraone” o di re dei faraoni), per la sua passione per le apparizioni in televisione e per i toni accesi con cui discute di egittologia. Durante le sue frequenti comparse nei documentari egli ama indossare un cappello assai simile a quello del famoso personaggio cinematografico Indiana Jones. Dal momento che è egli stesso a concedere personalmente o negare il permesso per le riprese nei siti archeologici, come pure per tutti gli scavi archeologici, quasi tutti i documentari sulle piramidi di Giza girati includono un’intervista a Hawass.

È più volte apparso in televisione per smentire le teorie pseudoscientifiche inerenti alla costruzione extraterrestre dei siti (teoria degli antichi astronauti).

Dalle origini dell’ufologia alla teoria del paleocontatto

Nonostante Hawass abbia sempre sostenuto pubblicamente che la famosissima sfinge sia priva di qualsiasi tunnel o stanza sotterranea vi sono diversi fatti che contraddicono queste affermazioni…ad esempio, esistono diverse foto che ritraggono Zahi Hawass mentre esamina una camera sotterranea che si trova sulla schiena nella parte posteriore della sfinge.

Esiste anche un video realizzato dalla FOX con una sua intervista che mostra Zahi Hawass mentre esamina una stanza dentro la sfinge che conteneva un grande sarcofago in un ambiente pieno d’acqua.

Il foro sulla testa della sfinge

Un documento molto interessante che fa sorgere i primi dubbi circa la reale destinazione d’uso di questo foro è un disegno eseguito da un personaggio molto interessante, Dominique Vivant Denon (1747 – 1825). Denon fu il primo direttore del Museo del Louvre, voluto dallo stesso Napoleone. Era artista e scrittore, ma anche diplomatico e archeologo. Da molti, è considerato il fondatore dell’odierna egittologia.

Sul finire del XVIII secolo, egli accompagnò l’Imperatore nella campagna d’Egitto. Fu lui a scoprire gran parte di quelle meraviglie la cui conoscenza sarebbe stata approfondita solo più tardi: Non aveva una macchina fotografica, ovviamente, ma cercò di disegnare tutto quello che poteva e tra le sue illustrazioni ce n’è una piuttosto curiosa, che raffigura la testa della Sfinge.

Dobbiamo ricordare che all’epoca era l’unica cosa della grande statua che emergesse dalle sabbie: il corpo sarebbe stato riportato alla luce solo negli anni Trenta del Novecento.

La peculiarità del disegno, che mostra degli uomini intenti alla misurazione della testa, è che esibisce chiaramente una cavità sulla sommità del capo della Sfinge. Si vede infatti un uomo che si trova dentro un buco, in quanto ne è visibile solo il busto e non le gambe.

D’altro canto, non serve questa testimonianza per sapere che c’è un foro sulla sommità del capo della Sfinge. Si vede molto chiaramente anche in una foto aerea scattata da una mongolfiera che sorvolava la piana di Giza negli anni Venti del Novecento. Oggi è molto più difficile poter sorvolare la piana, e infatti le foto aeree che si possono trovare sono pochissime. Fortunatamente, ci sono i droni.

Osservando alcuni video effettuati usando queste attrezzature tecnologiche, è facile apprezzare come quel foro oggi sia stato ermeticamente sigillato con del cemento. Questo fatto è avvenuto nel 1925, con la giustificazione di proteggere la Sfinge dall’azione delle intemperie. La spiegazione che viene data circa l’esistenza di questo buco è che servisse per sorreggere un qualche ornamento che decorava la grande statua.

Dall’immagine di Denon, però, quel buco sembra davvero profondo, visto che un uomo ci sta in piedi dentro (o forse viene spinto fuori da qualcuno che sta ancora più in basso?). Sempre stando alle comunicazioni ufficiali, la Sfinge ha tre passaggi al suo interno, uno dei quali è un vicolo cieco che si diparte dalla parte posteriore del capo. Non ci sono altri tunnel, né stanze sottostanti.

Sono in molti però a credere che sotto la Sfinge si diparta un fitto cunicolo di gallerie che condurrebbero ad una città segreta. Il foro sulla testa non sarebbe altro che uno degli ingressi a quel mondo nascosto.

 

 

 

 

Ad ogni modo, Hawass nega recisamente che sotto la Sfinge ci sia alcunché. Il problema è che nega alcune evidenze da lui stesso portate alla luce. Infatti qualche anno addietro fu lui stesso a diffondere un video in cui esplorava gli ingressi alle camere segrete che si troverebbero sotto la terra. In seguito però ha smentito tutto, e si è molto arrabbiato con alcuni appassionati che si misero a scavare di straforo nei dintorni. Oggi nessuno può avvicinarsi alla Sfinge senza previa autorizzazione, che in genere non viene concessa.

Se davvero sotto la Sfinge c’è qualcosa, deve essere qualcosa di talmente rivoluzionario che non si desidera diventi di dominio pubblico. Forse queste non sono altro che teorie da “pyramidiots”, come Hawass chiama chi contrasta le sue affermazioni. Oppure dietro le tante contraddizioni c’è una verità ancora tutta da scoprire, di cui non non possediamo che pallidi indizi.

Quindi alla fine siamo al punto di partenza, prima Hawass dice che ha esplorato dei lunghi e intricati passaggi, poi che non era vero niente e non ci sono passaggi, viene evidenziato il foro sulla sommità della testa da immagini scattate prima che arrivasse lui e tale buco viene chiuso con il cemento “per salvaguardare” la Sfinge… insomma viviete liberamente e credete quello che più vi risuona.

Ecco uno straordinario mini documentario di pochi minuti in cui proprio Hawass sostiene le sue teorie e invita la troupe di Rai 3 a visitare un insulso buco fatto scavare da lui.

Cioè lui stesso conferma l’esistenza di un buco sul dorso tutt’ora visibile come se fosse una botola tappata, ma no… non ha scavato li… ha scavato dietro la sedere della sfinge nel punto meno probabile in cui si possa incontrare qualcosa… e del buco sulla testa nessuna domanda, forse perchè la troupe non ne sapeva nulla all’epoca o forse perchè ci sono altre interviste in cui Hawass si altera abbastanza quando se ne parla.

Il video

Interessante è anche la trasmissione “Enigmi Alieni” nella puntata dedicata alla sfinge in cui vengono al contrario mostrate tutte le teorie che validerebbero la Sfinge come una costruzione di oltre 10.000 anni fa in un periodo in cui, come dicono tutti, l’uomo cavernicolo di allora non avrebbe mai potuto costruirle.

Nelle riprese aeree fatte dalla trasmissione con i droni, si può vedere benissimo anche il cemento sulla testa.

Il video dell’anteprima

Exit mobile version