I vangeli apocrifi sono un eterogeneo gruppo di testi a carattere religioso che si riferiscono alla figura di Gesù e che, nel tempo, sono stati esclusi dal canone della Bibbia cristiano.
Il termine “apocrifo” significa letteralmente “da nascondere” o “riservato a pochi” ed è stato coniato dalle prime comunità cristiane.
Un giorno di dicembre del 1945, due fratelli stavano lavorando il loro campo nei pressi Nag Hammadi, una cittadina dell’Alto Egitto. Scava e scava, i due incappano in una giara. Uno di loro, sulle prime, non voleva aprirla perché temeva che al suo interno potesse esserci un jinn, un demonietto. Ma poi, pensandoci su, si disse che forse la giara avrebbe potuto pure contenere dell’oro. Così, fattosi coraggio, diede un colpo di piccone, e l’aprì. Non ne venne fuori né un demone né dell’oro, ma una delle più importanti scoperte archeologiche del secolo.
Non è sicuro, a dire il vero, che il ritrovamento dei papiri di Nag Hammadi sia avvenuto esattamente come si racconta in questa storia. È certo, però, ciò che nella giara era contenuto: una serie di tredici testi papiracei, scritti in copto, che componevano una biblioteca gnostica. Alcuni di questi testi sono apocrifi del Nuovo Testamento.
“Mentre Gesù passava per la cittadina, un bambino gli lanciò un sasso e lo colpì alla spalla. Gesù gli disse:<<Non andrai avanti per la strada!>>. Quello cadde giù subito e morì. I presenti rimasero attoniti ed esclamarono: <<Donde proviene questo bambino? Ogni parola che proferisce è opera compiuta>> (Vangelo dell’infanzia di Tommaso IV, 1).
E’ questo il passo di un vangelo apocrifo attribuibile ad un certo Tommaso e risalente all’inizio II sec. e nel quale è possibile scoprire aneddoti legati alla fanciullezza di Gesù.
Sono in realtà i vangeli canonici a dare informazioni sulla nascita e l’infanzia di Gesù, in particolare Matteo e Luca. Sono questi ultimi i vangeli normativi (canonici) che hanno trovato accoglienza nelle prime comunità cristiane e considerati ancora oggi importanti per i cristiani-cattolici.
Ma ad arricchire le informazioni su Gesù ci sono i vangeli apocrifi. Gli apocrifi sono stati per un lungo periodo considerati dalla chiesa cattolica come falsi o addirittura pericolosi per la fede.
Sono scritti che risentono dello “gnosticismo”, quella corrente culturale che nei primi secoli attecchì molto presto nel tessuto sociale, dando vita a diverse forme di gnosi cristiane giudicate poi eretiche dalla Chiesa apostolica. Ma entriamo nel merito di questi vangeli: viene fuori l’immagine di un Gesù eccentrico. Da un lato eccelle per i suoi prodigi, dall’altro si presenta come un bambino capriccioso, scontroso, che i genitori non riescono a tenere a bada.
Perfino il maestro a cui viene affidato esce frustato da un confronto con il bambino e, chiamando il padre, gli chiede di riportarselo a casa. Siamo agli antipodi della sobrietà dei vangeli canonici. La lettura apocrifa, del resto, non avendo la supervisione della Chiesa Apostolica, si sbizzarrisce senza difficoltà, dando corda alla fantasia e alla creatività.
Il testo di Tommaso a partire dal V secolo in poi conobbe molte versioni e nella sua trasmisssione vennero inserite diverse aggiunte e varianti.
Nella citata storia di Giuseppe il falegname per esempio, si da ampio spazio alla morte di Giuseppe che spira assistito da Maria e Gesù. Delicatissima la vicinanza del figlio, che allontana dal padre il timore della morte e rende meno penoso il delicato momento di passaggio.
Oppure ciò che riguarda la verginità di Maria e il concepimento di Gesù. E’ il Protovangelo di Giacomo a darci notizie: esso coinvolge una certa Salome informata dalla levatrice che assiste la vergine: <<Salome, Salome, devo raccontarti uno spettacolo nuovo: una vergine ha dato alla luce cosa che la sua natura non permette>>. Di fronte all’incredulità di quest’ultima, la levatrice la conduce da Maria e … “Salome mise il dito nella natura di lei. Allora gettò un grido: <<Guai al mio peccato e alla mia incredulità. Ho tentato il Dio vivo: perciò la mia mano si stacca, consumata dal fuoco…>>” (XIX, 3-XX, 3).
Il primo miracolo consisterà nella guarigione di Salome, una guarigione non solo fisica, ma soprattutto spirituale. Un descrizione fantastica che, tuttavia, necessità di ulteriori letture che aprono sempre e in ogni modo interessanti scenari sulla storicità di Gesù e sulla sua vita.
I vangeli apocrifi sono ricchi di racconti che la chiesa non poteva accettare racconti che se letti oggi alla luce delle odierne conoscenze lasciano adito a nuove interpretazioni.
Vi lascio a questo video in cui viene leggermente approfondito l’argomento.
Infine un confronto tra diverse versioni, a voi la scelta di quella più credibile che potrete