Il team di ricerca guidato da Google ha affermato di aver trovato prove di cristalli temporali nel computer quantistico dell’azienda. Ma cos’è un cristallo temporale e sopratutto a cosa ci può servire?
I cristalli temporali, dato il loro nome, ci suonano in modo sospetto come un componente di una macchina del tempo, ma non lo sono, almeno non per ora.
I cristalli temporali sono in realtà una nuova fase della materia, per lo più teorica, composta da parti che oscillano in un ciclo regolare e ripetitivo. La cosa maggiormente straordinaria è che questi “movimenti” o meglio “cambiamenti di stato” avvengono senza nessun consumo di energia.
È questa la vera scoperta straordinaria per ora…
È qualcosa di molto vicino a contrastare i principi della termodinamica (secondo cui anche l’energia non si crea e nemmeno si può distruggere ma solo trasformare), e molte altre leggi della fisica classica. Stiamo parlando del “moto perpetuo“.
«È impossibile ottenere il moto perpetuo per via meccanica, termica, chimica, o qualsiasi altro metodo, ossia è impossibile costruire un motore che lavori continuamente e produca dal nulla lavoro o energia cinetica»
(MAX PLANCK)
Comunque sia, i fisici hanno cercato per anni la prova dei cristalli temporali. In uno studio preliminare pubblicato su ArXiv, un team di fisici guidato da Google potrebbe aver scoperto la prova simulando i cristalli temporali sul computer quantistico dell’azienda.
I ricercatori hanno affermato che il loro esperimento offre prove preliminari che il loro sistema potrebbe creare cristalli temporali e aggiungono che la sintonizzabilità del loro approccio offre una migliore possibilità di scalabilità e apre la strada a ulteriori studi.
Il fisico vincitore del premio Nobel Frank Wilczek ha concepito l’idea dei cristalli temporali nel 2012, mentre insegnava a un corso sui cristalli ordinari (spaziali).
“Se pensi ai cristalli nello spazio, è molto naturale pensare anche alla classificazione del comportamento cristallino nel tempo”
I ricercatori hanno eseguito l’esperimento sul dispositivo Sycamore di Google, lo stesso dispositivo che, nel 2019, Google ha dimostrato la supremazia quantistica completando un’attività in 200 secondi che richiederebbe a un computer convenzionale 10.000 anni e a un supercomputer non meno due giorni e mezzo (stima fatta dall’IBM).
L’esperimento condotto da Google è preliminare e rimane ancora molto lavoro. La pubblicazione del documento sul server di prestampa è solo il primo passo per sollecitare un’ulteriore revisione. In definitiva, è probabile una revisione tra pari ufficiale e, in caso di successo, l’inclusione in una rivista scientifica per ulteriore divulgazione e critica.
E’ bene quindi ribadire che la ricerca in oggetto rimane un “preprint”, cioè un documento accademico ancora da sottoporre a revisione paritaria e pubblicazione completa, e quindi assolutamente privo di fondamenta affidabili. Tuttavia quello che Google ha fatto è potenzialmente la dimostrazione che gli esseri umani sono in grado di creare cristalli temporali