Il filo rosso sul polso è un amuleto molto più potente di quello che può sembrare. Utilizzato fin dall’antichità, assicura protezione e fortuna in ogni sfera della vita.
Fai caso a quanti personaggi celebri lo usano con devozione, alcuni lo mostrano con fierezza, altri con maggior discrezione ma tutti, in qualche modo, non ne possono fare a meno. O almeno così dicono! Una di questi è la cantante Madonna, che fu una delle prime a farlo notare e che lo ritiene responsabile di gran parte del suo successo!
Perché portare un filo rosso sul polso?
Madonna (Louise Veronica Ciccone), come dicevamo, pare sostenere che proprio al filo rosso sia dovuto il suo successo e ha poi passato il credo a Britney Spears e non solo.
Ciò accadde dopo che divenne un seguace della Cabala Ebraica chiamata anche “cabbala”, “qabbaláh” o “kabbalah” (in ebraico: קַבָּלָה, letteralmente ‘ricevuta’, ‘tradizione’). Numerosissime sono oggi le star che fanno sfoggio del filo rosso David e Victoria Beckham, Gwyneth Paltrow, Demi Moore, Naomi Campbell, Ashton Kutcher, Mick Jagger, Charlize Theron, Lindsay Lohan, Rihanna, Lara Fabian, Lucy Liu, Paris Hilton, Kylie Minogue… e questo non è un elenco completo! Tra gli italiani famosi anche all’estero, abbiamo Monica Bellucci, che lo portava al polso anche sul red carpet.
Ma se lo portano tutte queste star, e come hanno più volte detto nelle interviste, non è una moda, allora funzionerà sul serio?
Certo non si tratta di una semplice scelta di stile bensì della riproposizione di un antico rituale che permetterebbe di tenere lontane le energie negative. Torniamo quindi a parlare della Cabala Ebraica e scopriamo che il libro dello Zohar dice che una persona con un occhio cattivo possiede lo sguardo del potere distruttivo negativo, ed è quindi chiamata la “distruttrice del mondo”. Si dovrebbe essere cauti e non avvicinarsi a tali persone in modo da non ricevere danno da loro.
Secondo la dottrina della Kabbalah, quindi il filo rosso protegge le persone dagli effetti di quello che nelle nostre credenze popolari chiamiamo malocchio e che, lo ricordiamo, può essere intenzionale o non intenzionale, si tratta quindi di una forza negativa molto potente che riceviamo dalle opinioni scortesi e ostili, dagli sguardi arrabbiati o invidiosi delle persone intorno a noi.
Non bisogna sottovalutare la necessità di resistere alle influenze negative secondo la Kabbalah. Le persone che non capiscono questo e non erigono uno schermo protettivo intorno a loro, prima o poi diventano vittime. Come nota la Kabbalah, il filo rosso può eliminare le influenze negative e aiutarci a liberarci della negatività.
Basta legarsi al polso un filo rosso qualsiasi?
Abbiamo già parlato della differenza tra amuleti e talismani, e un qualsiasi filo rosso non può considerarsi un talismano se non viene opportunamente realizzato e “trattato” per svolgere la sua funzione. Quindi la risposta è:
Assolutamente no!
Il rituale deve essere effettuato in fase di luna crescente per cui verificate quando sarà la prossima luna crescente e procuratevi l’occorrente per effettuare il rituale.
Esistono molte app che ci mostrano e perfino avvisano quando cambiano le fasi lunari, comunque se volete un sito web affidabile potete usare questo.
Il filo rosso deve quindi diventare un potente amuleto, da annodare rigorosamente al polso sinistro (dove le energie negative penetrano nel corpo umano) e con movimenti assai precisi.
La Kabbalah
La Kabbalah considera la mano sinistra come il lato ricevente dell’anima e del corpo. L’energia negativa, come hanno scoperto i Kabbalisti, proviene proprio dal lato sinistro del nostro corpo.
I Kabbalisti credono che invocando la Luce dei Giusti, per esempio Rachele, per aiutare te stesso, puoi ricevere aiuto dalla loro energia. Silegge infatti in testi antichi che Rachele fu sepolta avvolta in un lungo filo rosso, in questo modo è diventato un simbolo.
Rachele è una madre biblica, e secondo la Kabbalah, personifica il mondo fisico in cui tutti noi viviamo. Il più grande desiderio di questa donna è proteggere i bambini e proteggerli da ogni male, ed è per questo motivo che nei secoli scorsi vi era l’usanza di mettere un filo di lana rossa al polso dei neonati come protezione.
Legando un filo rosso con sette nodi sul polso sinistro e pronunciando una preghiera, fissiamo una potente energia protettiva nel filo rosso che sarà in grado di bloccare e assorbire eventuali influenze negative che potrebbero arrivarci.
Qualche nozione in più
La Kabbalah non fa alcun precetto o proibizione. Il filo rosso sul polso non impone alcun obbligo alla persona che lo indossa.
Gli aderenti alla Kabbalah parlano solo di energia negativa o positiva, o come abbiamo detto in altro articoli, energie di bassa o alta frequenza. E dobbiamo essere in grado di gestirli correttamente.
Tornando alle credenze popolari le energie basse o negative si trasmettono sopratutto attraverso lo sguardo, nel momento della gelosia o dell’invidia, da qui l’antica parola (mal – occhio).
Questo concetto è parte della storia dell’umanità. Aristotele, Platone, Socrate hanno parlato del malocchio, hanno persino scritto su di lui nella Bibbia. Per secoli, ha suscitato paura e rispetto da invasori, re e regine.
Il filo rosso indossato sulla mano sinistra agisce come un vaccino in medicina.
Dopo essersi vaccinati contro una particolare malattia, il vaccino aiuta a costruire l’immunità del corpo aiutando il corpo stesso a riconoscere il pericolo. Lo stesso principio si basa sul miglioramento spirituale dell’immunità esercitata da questo filo rosso. Secondo la Kabbalah il rosso è il colore del pericolo. Legando il filo rosso in un modo speciale, ci proteggiamo dalle pericolose forze distruttive.
Come si effettua il rituale di preparazione
Ci serve un filo rosso e questo deve essere di fibre naturali, quindi va bene la lana, va bene il cotone, va bene la seta eccetera, non vanno bene fibre sintetiche o miste.
In pratiche magiche si usano sempre e soltanto prodotti naturali e non chimici.
Meglio la lana ma va bene anche il cotone o la seta
Diciamo che la lana è la più indicata, ma quindi non è migliore di altri fili naturali. Qualcuno dice che bisognerebbe acquistare un gomitolo di lana pura esclusivamente per lo scopo. Io credo sia una stupidaggine, avrebbe senso solo perché acquistandolo nuovo sarete certi della sua purezza come non potreste esserlo di un gomitolo di lana trovato in un cassetto.
Come per tutte le pratiche magiche dovremmo tener conto della luna, dei pianeti e perfino dell’orario per una migliore sortita del rituale, tuttavia lasciamo da parte le cose complicate e badiamo solo alla luna che deve essere “crescente”.
Scegliamo un giorno di luna crescente (anche di giorno, anche se di notte sarebbe meglio), tagliamo quindi un pezzo di filo, magari un po’ più lungo di quanto pensiamo ci possa servire, e iniziamo il “trattamento”.
Cominciamo con il prenderci 2/3 minuti per calmare la mente da altri pensieri e distrazioni, chiudiamo gli occhi respiriamo profondamente, tratteniamo il respiro per un paio di secondi e poi espiriamo altrettanto profondamente, facciamolo 7 volte e durante la respirazione cerchiamo di visualizzare una luce bianca e brillante che proviene dall’infinito sopra di noi e ci avvolge come formando una barriera intorno a noi. Immaginiamo che anche il filo rosso sia all’interno di questo fascio di luce.
Accendiamo una candela rossa o nera con un fiammifero (o da altra candela, mai usare accendini), e accendiamo dell’incenso usando la candela appena accesa. Mentre facciamo questo continuiamo a visualizzare la barriera protettiva di luce intorno a noi e doniamo con l’intento l’energia della fiamma della candela e il fumo profumato dell’incenso alle entità in cui crediamo ci possano aiutare. La tradizione vuole appunto Rachele, ma che siano angeli, santi, spiriti guida, o semplicemente “l’universo” poco importa poiché si tratta solo di smuovere energie positive.
Immaginiamo che tali entità o energie siano vicine a noi e ci aiutino nel compimento del rituale.
Immergiamo quindi il filo rosso in una bacinella o piattino (sempre di materiali NON sintetici), in cui abbiamo messo dell’acqua santa. L’acqua la potrete richiedere, o prendere in una chiesa, o anche semplicemente tenere una bottiglietta di acqua nelle mani durante la benedizione di una qualsiasi funzione religiosa. Poiché noi siamo un estensione di Dio, (e non solo i preti come ci fa credere la chiesa da millenni), alla peggio mettete dell’acqua qualsiasi nel piattino che userete per immergere il filo rosso, recitate qualche preghiera che conoscete in numero di volte dispari e chiedete la purificazione dell’acqua con l’intento.
Quando il filo è ben zuppo toglietelo dall’acqua, ringraziate e spegnete la candela senza soffiare, e l’incenso, anche se sarebbe meglio lasciare che si consumino naturalmente.
Portate quindi il filo rosso alla luce diretta della luna (che abbiamo detto essere crescente), e lasciamolo li tutta la notte e anche tutto il giorno dopo in modo che possa prendere anche i raggi del sole.
Il giorno dopo… Meglio non far passare troppo tempo per essere certi di rimanere in fase di luna crescente, procedere alla fase della legatura.
Il rituale di legatura del filo al polso
La tradizione vuole che il filo rosso ci venga legato al polso da una persona cara. Una persona a cui vogliamo bene e che sicuramente contraccambia il sentimento. Un genitore, un figlio sarebbe meglio ma anche altro parente o amico va benissimo purché siamo sicuri dei nostri e dei suoi sentimenti (questo è importante). Se non abbiamo nessuno allora, meglio che niente, provvediamo autonomamente anche con le eventuali difficoltà tecniche di annodarsi da soli il filo al polso.
Quando la persona cara inizia a fare i nodi dovremo recitare questa frase, una volta ogni nodo mentre viene fatto, quindi sette volte:
Con il rosso il malocchio allontano.
Cerchio rosso, cerchio potente, Dal male e maledizioni, Dall’odio e dall’invidia (nome) proteggI.
Cerchio rosso, cerchio potente Torna il male al mittente.
Come ho detto cosi sarà.
Amen.
Ovviamente si può personalizzare la frase come meglio ci risuona per esempio indicando da cosa si vuole protezione. Fatto!
E quando il filo si spezza?
La credenza popolare vuole che se il filo si spezza in maniera inattesa, (per esempio dopo poco tempo che lo portavate, o se poco tempo prima vi sembrava perfetto e non usurato), vuol dire o che ha preso una bella botta di energia negativa salvandovi probabilmente da qualcosa che sarebbe arrivato da li a breve, oppure semplicemente aveva nel tempo assorbito quanto riusciva e non essendo più in grado di assorbire oltre si spezza appunto.
Naturalmente questo filo non sarà eterno e poichè dovrà essere sempre bene in vista con il tempo si deteriorerà e quindi si assottiglierà fino a spezzarsi… beh in questo caso anche se non aveva finito di svolgere la sua funzione fino al limite sarà bene prepararne un altro.
Cosa fare del filo spezzato
C’è poco da dire, il filo spezzato va bruciato all’aperto in un piattino e il fumo che produrrà bruciando carico di eventuali negatività accumulate tornerà all’universo (per questo si brucia all’aperto), e i resti del filo bruciato vanno restituiti alla terra. Quindi scavate un piccolo buco e depositate i resti all’interno.
Bene e con questo è tutto, se avete apprezzato l’articolo o semplicemente siete rimasti incuriositi
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Esperto nel campo della spiritualità e della crescita personale, noto per la sua profonda comprensione dell'energia spirituale e le sue capacità nel guidare gli individui verso la consapevolezza interiore e la guarigione olistica.
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