Partendo da questa drammatica pandemia del XXI° secolo e analizzando quello che ci hanno raccontato fino ad oggi sull’origine dell’uomo e sulle prime civiltà apparse sulla Terra, alla luce delle ultime scoperte scientifiche, la storia dell’uomo non è proprio come viene insegnata a scuola.
Forse va riscritta!
Da oggi parte una nuova rubrica nel nostro blog che abbiamo chiamato “La storia da Riscrivere”. In questo primo articolo introduttivo l’autore Ennio La Malfa (info in firma), ci introduce in un mondo affascinante e misterioso, quello della storia dell’umanità ma rivista secondo gli occhi di accademici a cui “molti racconti ufficiali non quadrano”.
Abbiamo in passato già accennato a questa narrativa quando per esempio abbiamo presentato il libro “Resi Umani” scritto a quattro mani dallo studioso di storia delle religioni Mauro Biglino e dal biologo Molecolare specializzato in Bioinformatica Pietro Buffa.
Resi umani. Da organismi scimmieschi all’ominide pensante. Una storia ancora da scrivere
Il nostro pianeta è pieno di ritrovamenti archeologici inspiegabili e di strutture imponenti apparentemente senza scopo. La scienza ufficiale in un certo senso si è preoccupata di rassicurarci con ipotesi e teorie che però nei libri di scolastici vengono talvolta presentate come realtà indiscutibili la dove possibile e tutto ciò che non è assolutamente spiegabile viene completamente ignorato come se il non parlarne risolvesse ogni dubbio o problema.
L’autore di questa serie di articoli, che pubblicheremo con cadenza settimanale, ci introdurrà in questo affascinante mondo affrontando alcuni di questi enigmi.
Buona lettura
Chi come me ha imboccato il viale del tramonto è naturale che cominci a pensare di fare un consuntivo della propria vita e se, guardandosi indietro si accorge di aver costruito qualcosa di positivo, perché allora non trasmetterlo agli altri? Ho pensato quindi che le mie esperienze potrebbero diventare utili a chi sta cercando di comprendere, come me, il senso della storia umana e in particolare quello della vita su questo pianeta.
Avevo pensato, prima di chiudere questo lavoro, di aspettare i risultati di alcune mie
indagini legate alle ultime scoperte archeologiche in America Latina, in Turchia e in Sudafrica, ma l’arrivo inaspettato e violento di questa pandemia da Covid-19 mi ha imposto di accelerare i tempi. Così durante i mesi del lockdown ho trovato il tempo di terminare questo testo, riassumendo le mie esperienze, nonché le mie riflessioni su quanto sta accadendo ai giorni nostri.
Nel tentativo di dare qualche risposta ai tanti interrogativi che sin da giovanissimo mi ero posto, ho tentato di volare un po’ più in alto e, quindi, di percepire un orizzonte più ampio che non riguardasse solo la mia storia personale, ma l’umanità intera, la sua origine e quella delle civiltà del passato, la nascita delle grandi religioni, il perché di una società umana legata più alla filosofia dell’avere anziché a quella dell’essere e capire gli ultimi eventi “strani” che si stanno manifestando intorno a noi.
Confesso che non è stato facile districarmi e uscire da certi dogmi e vie obbligate che in decine e decine di secoli si sono radicate nella nostra società fino ad ingabbiarci completamente nel modo di vivere e di pensare di noi uomini. Per uscire fuori da questo condizionamento non mi sono accontentato di leggere solo testi antichi o recenti, scritti da persone illuminate, ma di andare a vedere di persona.
Nella mia vita ho avuto la fortuna di viaggiare in lungo e in largo: dalle Ande all’Isola di Pasqua, dal Messico alle foreste del Congo, dall’India all’Egitto, dalle terre dei Druidi alla Cappadocia, ecc., riuscendo ad accumulare esperienze incredibili. In questo lungo peregrinare per il mondo ho potuto toccare con mano e vedere con i miei occhi parte dei misteri che la scienza, fino ad oggi, non ha ancora saputo spiegare.
In questo mio girovagare ho avuto la fortuna di conoscere persone speciali con le quali ho affrontato i temi che troverete in queste pagine e che cercherò di approfondire con voi.
Alla fine di questo percorso ho cominciato a maturare la convinzione che la storia dell’uomo non è proprio quella che ci viene raccontata nei libri scolastici, soprattutto quella prima della nascita di Cristo,
ma, sulla base delle mie ricerche, la storia, quella con la “S” maiuscola, sono certo che dovrebbe essere completamente riscritta.
Mezzo secolo di indagini, esplorazioni e studi, non mi consentono di affermare d’avere compreso tutto, né di aver raggiunto la verità assoluta, tuttavia mi consentono di asserire d’aver scoperto l’esistenza di nuove strade da percorrere verso la conoscenza del nostro passato per capire anche il presente; strade diverse rispetto a quelle ufficiali purtroppo ancora ritenute le uniche.
Purtroppo l’età non mi permette più di effettuare altre rischiose e faticose spedizioni per visitare nuovi siti enigmatici scoperti recentemente dagli archeologi, vedi Göbekli Tepe, Caral e i resti del più antico insediamento umano in Sudafrica. Mi debbo pertanto accontentare di quello che ho già visto e studiato per trarre le mie considerazioni sull’evoluzione della storia umana e della nostra civiltà. Pertanto tutto quello che ho appreso negli anni lo metto a disposizione di chi vorrà seguire le mie orme e incamminarsi
verso la conoscenza, quella possibilmente non inquinata e distorta della storia ufficiale.
Contatti fortuiti, scoperte rivelatrici, incontri con scienziati e persone speciali, viaggi nei siti remoti ed enigmatici, documenti particolari…insomma tutti elementi che in più di mezzo secolo della mia vita mi hanno regalato consapevolezze inimmaginabili e tante emozioni. Conoscenze ed esperienze che mi hanno indicato strade diverse da percorrere per capire chi siamo e cosa ci facciamo su questo pianeta.
L’evento pandemia, come accennato all’inizio, mi ha obbligato a chiudere in anticipo questo lavoro e affrontare insieme a voi quello che sta succedendo oggi nel mondo.
E’ bene comunque sapere che questa pubblicazione, dopo questa prefazione, ingloba la raccolta di alcuni articoli scritti da me tra il 2017 e gennaio 2021 nella rubrica “La storia da riscrivere” del notiziario settimanale “AK Informa” che per 18 anni ho gestito come direttore.
Detto questo alla fine ho deciso di dividere questo lavoro in tre parti, la prima parte rappresenta le esperienze personali che mi hanno portato a capire come la storia dell’uomo può essere mistificata, la seconda, come già accennato, rappresenta la raccolta di articoli selezionati dal settimanale di Accademia Kronos, la terza, partendo dal dramma di questa pandemia e da altri fatti “strani” che stanno avvenendo da qualche decennio su questo pianeta, affronta il tema non solo del presente, ma anche del nostro futuro. Il tutto per capire se è vero che “qualcuno” ha già programmato il nostro domani.
Buona Lettura
Penso che in ognuno di noi ci sia stato un momento in cui ci si è chiesti: “ chi sono, che ci faccio su questo pianeta, chi sono gli altri che mi hanno preceduto, quali civiltà hanno scritto la storia consentendo a noi uomini di arrivare a leggere queste pagine? Qual è alla fine la verità?”
Oggi, per nostra fortuna, viviamo un tempo dove la scienza ci apre nuovi orizzonti, in particolare nella genetica, nell’archeologia e nell’astronomia. Nello studio del cosmo, infatti, si scoprono continuamente nuovi pianeti nella nostra galassia, molti dei quali situati nella cosiddetta fascia abitabile, dove l’eventuale presenza di acqua non gela né evapora, fatto questo determinante perché è alla base della vita organica, qualsiasi essa sia.
Ma prima di iniziare ad incamminarci “alla ricerca della verità perduta” sarà necessario mettere da parte fedi e certezze che “altri” si sono preoccupati di infonderci nei secoli e cominciare a cercare da soli la via della ricerca, liberando, se possibile, la nostra mente da tutte le altre “verità” acquisite.
Il maestro e filosofo indiano Sri Aurobindo (1872 – 1950) diceva spesso ai suoi discepoli: “entrate, partecipate alle esperienze spirituali e alle culture che il Mondo vi offre, ma non fermatevi ad esse…proseguite e cercate dentro di voi la certezza della verità. Fermarsi alle certezze che gli altri vi offrono, vuole dire tradire la ricerca interiore della verità che alligna dentro ognuno di noi”.
L’INIZIO DELLA STORIA
Potrebbe sembrare esagerato pensare che parte di questa mia ricerca esistenziale sia apparsa in me quando avevo appena 10 anni, eppure e così!
Tutto iniziò nel 1954 quando con la mia famiglia vivevo ad Anagni, in provincia di Frosinone. Mio padre che era un dirigente dell’ufficio del registro e veniva ogni 6 o 7 anni inviato a gestire uffici sempre più importanti, quindi a trasferirci continuamente in diverse città.
Ad Anagni abitavamo in periferia in aperta campagna, dove ricordo si godeva un’aria piena di profumi di stagione, circondati da animali domestici di tutte le taglie dai conigli alle mucche. Ricordo che era una domenica del 1954, lo ricordo ancora come fosse ora, mia madre, con voce evidentemente eccitata, mi chiamò a gran voce invitandomi ad uscire
sull’aia della casa per osservare in cielo uno strano fenomeno. Di corsa raggiunsi l’aia e alzando lo sguardo verso il cielo dove mia madre mi diceva di guardare, per mia meraviglia vidi un oggetto lungo e scuro, come una trave, fermo nel cielo da dove, nel tempo di qualche secondo, vidi entrare in quello che mia madre definì un “sigaro volante”, un paio di altri piccoli oggetti luminosi, dopo di che questa “cosa” sparì.
Ad appena 10 anni il fatto sarebbe passato presto nel dimenticatoio, anche perché quella visione più di tanto non mi aveva colpito. Furono invece le continue discussioni tra mia madre e mio padre su quello che era apparso in cielo quella fatidica domenica. Mio padre, uomo molto colto e soprattutto religioso, era scettico, mia madre invece insisteva a dire che quell’oggetto nel cielo, che nel frattempo i giornali di allora riportavano altri avvistamenti nei cieli d’Italia, era la dimostrazione che veniva da altri pianeti e forse da Marte stesso.
A tal proposito va ricordato quanto accadde sul cielo di Firenze il 27 dicembre 1957, di cui ne parlarono tutti i giornali: a seguito del passaggio di strani oggetti “senza ali”
sulla città piovvero moltissime matasse filamentose biancastre di cui la scienza ufficiale ad oggi non ha saputo dare ancora una risposta. Dell’avvistamento ad Anagni se ne parlò anche a scuola quei giorni perché altri ragazzini e adulti avevano partecipato a quel inconsueto spettacolo..
La partita di calcio interrotta perché 10.000 persone videro gli UFO
Non subito, ma dopo qualche giorno mi si accese la cosiddetta lampadina e da quel momento cominciai a chiedermi se potessero esistere in altri pianeti esseri pensanti come noi. Spesso ne parlavo con mia madre che era una convinta assertrice che pianeti come Marte e Venere ospitassero civiltà evolute.
L’anno successivo nel cinema del paese uscì il primo sensazionale film di fantascienza “La guerra dei mondi”. Mio padre per farmi contento alla fine mi accompagnò a vederlo. Dalla visione del film però ne rimasi scosso, anche perché fino ad allora pensavo che se fossero esistiti gli extraterrestri questi sarebbero stati benevoli nei nostri confronti e non feroci e spietati aggressori come nella trama del film.
Tuttavia quel film alla fine accese ancora di più in me l’interesse verso i misteri del cosmo.
Passò altro tempo e mio padre fu ancora una volta trasferito in un’altra città più grande. Nel frattempo cominciai a leggere i romanzi di fantascienza di Urania e a volte qualche rivista che trattava in termini scientifici le ultime scoperte sul nostro sistema solare.
Studente a Civitavecchia in un istituto tecnico superiore feci amicizia con alcuni compagni di classe che la pensavano come me sulla presunta vita nell’universo, anche se non avevano mai visto un “sigaro volante” o altro oggetto strano nei cieli, come invece era capitato a me. Insieme si fantasticava sulla vita oltre il nostro pianeta e su misteriose civiltà aliene che, a seguito dei vari film di fantascienza di allora, ci avevano impressionato fino a farci temere che quegli “omini verdi” avrebbero un giorno o l’altro invaso la Terra, riducendo in schiavitù tutta la razza umana.
Nel nostro giovane gruppo di appassionati “ufologi” capitò il figlio del titolare di una tipografia cittadina, nonché piccola casa editrice, da cui potei sottoporre un mio saggio sulla vita nell’universo come allora l’immaginavo. Avevo appena 17 anni e l’editore dopo averlo letto e analizzato mi offrì l’opportunità di pubblicarlo in una cinquantina di copie. Tale pubblicazione la intitolai: “A Ω l’Inizio e la Fine”.
Successivamente più tardi pubblicai con case editrici più importanti diversi miei lavori legati soprattutto all’ambiente, ma non dimenticai di mandare alle stampe alcuni eredi della mia prima pubblicazione tra questi: “Viaggiando alla ricerca di civiltà perdute” e “Il sesto sole”. La mia prima pubblicazione a mia completa insaputa fu tradotta in spagnolo e
successivamente pubblicata in America Latina. Ciò lo venni a scoprire molti anni dopo e proprio da due persone sudamericane. Sta di fatto che quella mia prima semplice pubblicazione interessò un gruppo di studiosi dell’Ecuador e del Messico al punto che inviarono in Italia due giovani antropologi per incontrarmi.
Questi vennero a trovarmi a Ronciglione (dove nel frattempo mi ero spostato con la famiglia) per chiedermi di aiutarli a fare alcune conferenze a Roma su un ipotetico pericolo che l’umanità stava per correre. I due antropologi, una bella ragazza non ancora trentenne e un giovane più grande d’età, furono ospitati a casa mia per una settimana, tempo di organizzargli a Roma, vicino a piazza di Spagna, dove c’era un ampio locale adibito proprio ai meeting, il loro convegno.
La giovane antropologa parlava discretamente l’italiano e quindi fu più semplice organizzare l’incontro con il pubblico. La tesi di questi due antropologi, che rappresentava la base di studio del gruppo dell’Ecuador e del Messico, puntava sull’interpretazione di antichi testi maya e sulla “lettura” della famosa pietra del calendario del Sole azteca (foto) di Città del Messico.
In parole povere questi due antropologi provavano a metterci in guardia su un avvenimento che sarebbe potuto accadere entro il 2030 sul nostro pianeta, ossia l’incontro ravvicinato con un altro pianeta che chiamavano Hercolubus, di cui a seguire riporto l’illustrazione originale rilasciatami da questi due.
La tesi di questi studiosi era quella che il nostro Sole avesse una sorella minore che, come si può vedere nell’illustrazione, a sua volta aveva una sua coorte di altri pianeti, tra cui uno di grandi dimensioni che ogni tanti migliaia di anni si avvicinava al nostro sistema solare, a volte senza creare problemi e a volte in maniera distruttiva, la cintura di asteroidi tra Marte e Giove, secondo loro, era una delle prove, infatti dicevano che questi frammenti erano il risultato di uno scontro tra due pianeti rispettivamente dei due sistemi solari.
Ma a volte, sempre per i due antropologi, tra i vari mescolamenti dei due sistemi solari
alcuni pianeti venivano catturati anche dal nostro Sole. Un esempio a vantaggio della loro tesi era ed è Urano che, stranamente, ha un’inclinazione anomala rispetto alle orbite di tutti gli altri pianeti del nostro sistema solare, infatti il suo asse di rotazione è inclinato di 97,77° sul piano orbitale, per cui invece di
mostrarci l’equatore ci mostra il polo. Ovviamente questa loro tesi è ancora tutta da dimostrare.
L’incontro a Roma ebbe successo per quanto riguardava la partecipazione del pubblico, quasi tutto composto da soci dell’allora Kronos 1991 di cui ero presidente. Il risultato dell’incontro però fu deludente in quanto, compreso il sottoscritto, tale messaggio lasciò un po’ tutti perplessi e increduli e, quindi, non gli fu dato molto credito.
Quell’esperienza passò presto nel dimenticatoio, ma la mia curiosità verso l’ignoto e l’enigmatico continuò a coinvolgermi fortemente al punto che studente all’università La Sapienza di Roma, dove studiavo Economia e commercio, avevo iniziato a prefigurarmi un percorso di studio e di documentazione anche con viaggi ed esplorazioni da effettuare appena le mie finanze avrebbero potuto consentirlo.
Un’accelerazione a questa mia voglia di muovermi alla ricerca della verità nascosta “esplose” quando negli anni a cavallo tra il 1960 e il 1970, alcune spedizioni archeologiche in Sudafrica avevano scoperto antiche miniere di oro abbandonate che erano state scavate nell’antichità. Grazie alla misurazione del materiale organico trovato all’interno delle gallerie, tramite il radiocarbonio 14, avevano con loro grande stupore visto che la lettura degli strumenti andava oltre i 45.000 anni, si sa che la misurazione del
carbonio 14 non può andare indietro nel tempo oltre i 45.000 anni. Questo fatto alzò un gran polverone negli ambienti scientifici di tutto il mondo, al punto che furono ripetute più volte le misurazioni al radiocarbonio 14, ma i risultati rimasero sempre gli stessi.
Gli scienziati di allora si chiesero perché nel periodo preistorico in cui al massimo i primi homo sapiens sapevano usare strumenti di pietra e si coprivano con pelli di animali, si scavavano miniere alla ricerca dell’oro e soprattutto che cosa se ne potevano fare di questo minerale quando ancora non si conoscevano altri minerali come il rame e il ferro? Quel enigma archeologico fu la scintilla definitiva che diede il via alle mie ricerche senza più fermarmi.
Studi, incontri con persone “informate”, viaggi in aree definite misteriose cominciarono a dar senso alla mia vita di ricercatore. Molte le occasioni e gli incontri che arricchirono le mie conoscenze, ma non voglio tediare il lettore con tutte le mie esperienze, tuttavia ci sono dei passaggi obbligati di cui non posso fare a meno di parlarne perché oltre a dare senso alle mie indagini, rappresentano tappe importanti verso la conoscenza:
INDIA E AUROVILLE
All’inizio del 1980 mi recai nel sud dell’India (Tamil Nadu) dove era da poco sorta la famosa Auroville e dove li conobbi persone illuminate che contribuirono ancora una volta a soddisfare le mie curiosità e a far crescere il mio bagaglio di conoscenze. Tra queste conobbi… (segue nel prossimo articolo. torna a trovarci o iscriviti per essere avvertito delle prossime pubblicazioni).
Ennio La Malfa
InfoBox Autore
-
Scrittore (saggistica in attivo 19 pubblicazioni e oltre 100 servizi giornalistici scientifici) - Docente sulle tecniche e sui sistemi della Comunicazione presso l'università della Tuscia - Esperto in Climatologia e sugli effetti negativi dei cambiamenti climatici sugli ecosistemi terresti e marini – Già presidente della Commissione sui Cambiamenti Climatici del Ministero delle Politiche Agricole – Già membro del CNA ( Consiglio Nazionale Ambiente) - Fondatore di Accademia KRONOS - Esploratore e studioso delle civiltà andine e delle isole polinesiane con particolare riferimento all'Isola di Rapa Nui (Pasqua) Studioso sul complesso processo dell'uomo, dalla sua origine ai giorni nostri, processo conosciuto come ominazione - Progettista di aree specifiche per il lancio del turismo responsabile. Progettista e realizzatore del primo corso completo nazionale (Scuola Radio Elettra) su Tecnico dell’Ambiente e del corso promosso dalla Regione Toscana Sull’imprenditorialità nelle aree protette.
Negli anni 1970/1982 ha partecipato al completamento di Auroville in India, sia come raccolta fondi in Italia e sia sul posto con svariate mansioni.
TITOLI ED ESPERIENZE
Formazione Universitaria: Economia e Commercio e altre specializzazioni universitarie in Climatologia, Etologia, PNL, Ominazione.
Cavaliere della Repubblica per meriti ambientali - sociali . Conferimento del titolo del Presidente della Repubblica ad aprile del 2008.
Nei primi anni '90 Membro del Consiglio Nazionale dell'Ambiente presso il Ministero dell'Ambiente.
Presidente del Comitato Cambiamenti Climatici del Ministero Delle Politiche Agricole e Forestali.
Già presidente di Accademia Kronos ( vedere: HYPERLINK "http://www.accademiakronos.it" www.accademiakronos.it ).
Docente di moduli universitari in Tecniche e Sistemi della comunicazione (Università della Tuscia) nell’Ambito del Corso di Laurea in Educatore e Divulgatore Ambientale.
Responsabile per 4 anni della campagna istituzionale Bosco Italia del Corpo Forestale dello Stato.
Direttore del premio internazionale "Un Bosco per Kyoto".
Uno dei coordinatori per 7 anni della campagna nazionale Vivere il Mare, abbinata alla trasmissione televisiva ”Linea Blu”.
Già Vicepresidente della F.E.E. Italia, organo che assegna le Bandiere Blu alle spiagge e ai mari più puliti.
Scrittore scientifico ( 11 libri, 31 dispense e 189 articoli). Ultimamente, tra il 2018 e 2020 ha pubblicato 12 dispense scientifiche sul clima, sul problema dei rifiuti, sulla plastica nei mari, sulle energie alternative, la distruzione delle foreste pluviali e le migrazioni dei popoli africani. Completata la pubblicazione “La Storia da Riscrivere”
Documentarista e collaboratore scientifico TG2Dossier – Rai.
Autore di una serie televisiva offerta a 45 TV private italiane: "SOS Ambiente"(2009) che nelle ultime puntate, in totale 13, ha superato in Italia il milione e mezzo di ascolti.
ESPERIENZE (alcune)
Ideatore negli anni ’80 con il giornalista Pasquale Balsamo, e i direttori dell’ACI De Santis e Cavaglià dell’attuale trasmissione RAI di Onda Verde - CISS VIAGGIARE INFORMATI (prima si chiamava “Buon Viaggio”);
Giornalista servizi esterni in A Come Agricoltura ( RAI anni 70/80);
Gestione di trasmissioni scientifiche e culturali negli anni 70 e 80 in diverse radio private;
Direttore ed organizzatore per 5 anni dell'operazione nazionale "Vivere il Mare" - Responsabile di eventi con le scuole superiori in 38 comuni italiani.
Negli anni 80 ideatore alla Fiera di Roma della mostra mercato "Natale Oggi". Direttore fino a metà del 1990 di 2 grandi workshop con esposizioni abbinate, sia alla Fiera di Roma che al Palazzo dei Congressi dell'Eur: "La tavola nel Mondo" e Viaggi e Vacanze".
Uno dei due fondatori negli anni 1980 di Bandiere Blu Italia. Inizialmente operazione promossa dall'Ue per premiare le spiagge più sane e vivibili d' Europa. Oggi Bandiere Blu non è più gestita dall'Ue ma da associazioni private. Sono uscito dall'organizzazione quando l'Ue non ha più riconosciuto questa iniziativa.
Esperto di turismo responsabile e di attivazioni di siti sconosciuti ai fini del turismo internazionale.
Incaricato dalla regione Toscana di organizzare e gestire un corso formativo post laurea su: “Imprenditoria nelle aree protette”.
Incaricato dal Governo della Costarica di progettare un nuovo turismo internazionale legato non più all'ambiente, ma all'archeologia.
Organizzazione di spedizioni scientifiche in America Latina e nel Pacifico;
Ricerche scientifiche in loco sull'origine del popolo dell'isola di Pasqua;
Spedizioni scientifiche nella foresta pluviale del Congo;
Realizzatore nel 1981 del primo villaggio ad energia eolica e fotovoltaica d’Italia, costruito lungo le sponde del lago di Vico (VT);
Progettista in Italia e in Brasile di aree naturalistiche protette.
Ideatore di trasmissioni radiotelevisive sui fenomeni misterici ed enigmatici;
Organizzatore e proprietario della mostra itinerante sulle civiltà scomparse, con reperti unici al mondo. Mostre organizzate a Genova, Bologna, Civitavecchia e Viterbo.
Organizzatore delle crociere scientifiche ed educative sul Global Change con navi della flotta Lauro.
Ideatore della campagna di sensibilizzazione ambientale “Io faccio la mia parte” diventata successivamente un premio internazionale che ogni anno si celebra al Campidoglio di Roma.
Attualmente responsabile del comitato scientifico di Ecoitaliasostenibile
Già responsabile della Rivista scientifica online “ AK Informa” che raggiunge circa 70.000 utenti.
Ronciglione 07.02. 2022
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