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La storia da riscrivere 4 | I Dervishi e Osman

Tempo stimato di lettura: 9 minuti

Nel 2008 mi recai in Turchia per visitare uno dei più antichi agglomerati urbani che allora si conoscevano (oggi ne sono stati trovati ancora di più antichi), sto parlando di Çatal Hüyük, situato sull’altipiano anatolico. Ma lo scopo era anche quello di acquistare una carta anastatica* di Piri Reis, il cui l’originale era conservato nella biblioteca del Palazzo di Topkapi di Istanbul, dove qui era possibile sapere come e dove acquistare copie anastatiche.

Una persona dell’ambasciata Turca a Roma mi indicò un ex professore di un liceo turco ad Istanbul che parlava perfettamente l’italiano, e che mi avrebbe aiutato nel disbrigo delle operazioni e pratiche per avere la carta di Piri Reis. Ad Istanbul lo incontrai e capii subito che era una persona di alto livello culturale con il quale confidai lo scopo delle mie ricerche, lui mi capì e alla fine mi fece un regalo grandissimo.

Una mattina presto mi portò con la sua vettura in un posto tra Pergamo e Smirne dove esisteva una comunità di dervisci, ma non quelli finti per i turisti. Sapevo che i Dervisci erano un’emanazione dei saggi Sufi, noi diremmo monaci votati alla povertà la cui esistenza è dedicata solo a Dio. Questi monaci sono famosi perché a differenza di quelli buddisti che in silenzio e immobili meditano, loro invece danzano, roteando come una trottola.

Il professore, il cui nome ricordo era Osman, mi spiegò che quelle strane e straordinarie danze servivano per aprire una porta tra le energie del cosmo e l’ambiente dove si trovavano a danzare.


Partecipai a questa straordinaria cerimonia e debbo confessare che ad un certo punto, mentre questi monaci danzatori roteavano nel locale in cui io ed altri eravamo seduti ad assistere, cominciò a girarmi la
testa e alla fine mi sentì come ubriaco. “ E’ naturale, mi disse Osman, è che il danzare roteando dei dervisci ha fatto entrare nella stanza energie che hanno interagito con i nostri corpi”.

Il giorno prima di prendere l’aereo per tornare a Roma, Osman mi venne a trovare e, visto che ero interessato del passato delle grandi civiltà, mi lesse, traducendolo dall’arabo, un vecchio testo che narrava che in un tempo lontanissimo in cui non solo i sacerdoti egizi, ma anche altre persone speciali che vivevano dove ora si trovano Iraq e Iran, con strumenti che emettevano suoni particolari, riuscivano ad interferire con la materia, riuscendo a farla lievitare.

Mi consegnò alcuni fogli fotocopiati scritti in arabo, lingua che non conosco, e mi pregò di farli tradurre perché il contenuto rientrava in pieno nelle mie ricerche. A quel punto il professore concluse dicendomi le stesse cose che gli altri mi avevano già detto e cioè che ad un certo punto della storia umana “alcuni” si prodigarono a “cancellare” parte del passato dell’uomo. “Vedi, mi disse, cosa accadde alla biblioteca di Alessandria d’Egitto dove erano conservati documenti che oggi ci avrebbero parlavano di altre importanti civiltà,
scomparse molto prima dell’antica Grecia e di Roma.

Tornato a Roma, qualche settimana dopo, chiesi ad un conoscente originario del Sudan che viveva in Italia da una decina di anni e che, ovviamente, conosceva l’arabo, di tradurmi i fogli che mi aveva consegnato prima di partire da Istanbul Osman.

Si prese qualche giorno e alla fine mi omaggiò (costatomi comunque un pranzo a Trastevere!) della sua traduzione. Il materiale tradotto riportava un esperienza di viaggio in Egitto effettuato da uno storico e filosofo islamico Abu al-Hasan Ali al-Mas’udi (Al Masudi) vissuto prima dell’anno 1000 d.C. a Bagdad e ritenuto per il mondo arabo uno storico al pari dell’Erodoto della civiltà mediterranea.

Al Masudi sul suo viaggio in Egitto riporta un qualcosa di strabiliante per le ricerche sulle tecniche e conoscenze del passato. Lo storico arabo racconta nelle pagine di una delle sue innumerevoli opere, quello che i saggi egizi gli avevano narrato circa la costRicostruzione dell’eventoruzione delle piramidi della valle di Giza. Si parla di un bastone di metallo, che solo i grandi sacerdoti potevano usare, che serviva, dopo aver messo “qualcosa di magico” sotto le pietre per le piramidi a farle sollevare.

Il procedimento era quello di posizionare ad una certa distanza l’una dalle altre alcune particolari aste di metallo. Fatto questo con il “bastone di metallo” si colpiva la pietra la quale lievitava fino alla prima asticella di metallo. Poi si ripeteva l’operazione di colpire la pietra la quale si spostava all’asticella successiva e così via, fino ad essere collocata definitivamente sulla piramide in costruzione.

Fantasie dell’epoca ? Non sembrerebbe perché Al Masudi parlando di altre località che aveva visitato ha sempre riportato eventi concreti riscontrabili ancora oggi, vedi i suoi viaggi nell’Africa settentrionale, in India, in Cina e in tanti altri luoghi medio orientali. Solo parlando della sua esperienza in Egitto narra non di cose che avrebbe visto con i suoi occhi, ma cose sentite dai saggi di allora con le sue orecchie.

IL GESUITA DON FRANCO

In questa carrellata di ricordi, esperienze e rapporti con persone illuminate, non poteva mancare l’ultimo contatto umano con un rappresentante del mondo cattolico; persona di alto livello culturale e scientifico.
Incontro che potrei definire estremamente rilevante per le mie ric
erche. Tale evento si verificò nel 1998 a Roma. In quell’anno conobbi per caso all’EUR, in un evento culturale, don Franco, gesuita e laureato in materie scientifiche (nome di fantasia perché quello reale non mi è stato autorizzato pubblicare).

Dopo qualche leggera diffidenza iniziale, alla fine siamo diventati amici. Con lui ho dibattuto spesso le questioni di cui abbiamo parlato fin qui. In particolare due sono state le risposte rivelatrici di don Franco dopo mie specifiche richieste di delucidazioni sulla vera storia dell’umanità, questa la mia prima domanda:Perché il Vaticano ha investito decine e decine di milioni di dollari per realizzare osservatori astronomici in varie parti della Terra, come in Arizona sul monte Graham (Vatican Observatory Research
Group) e in Antartide (South Pole Telescope)?

La sua risposta iniziale fu tecnica, e cioè la limpidezza dell’atmosfera che consentiva migliori visioni sulle stelle e sulle galassie. Ma alla mia insistenza alla fine fu costretto a dire che il Vaticano in effetti sul osservatorio in Arizona cercava e cerca segni di vita aliena
su altri sistemi solari, mentre in Antartide l’arrivo di corpi celesti che potrebbero minacciare la vita sul
nostro pianeta.

La sua seconda risposta, dopo che gli avevo fornito una serie di prove (alcune delle quali contenute in queste pagine) sulla storia diversa dell’umanità, fu questa (reggetevi forte!!):

<.. caro Ennio tutte le cose che mi stai dicendo più altre che neppure tu sai, i vertici del Vaticano le conoscono bene da tempo, ma se fossero divulgate ci sarebbe il caos sociale e non solo nel mondo dei credenti, ma anche e soprattutto nel mondo della finanza mondiale con sconvolgimenti geopolitici inimmaginabili ….Quindi cerca di capire e non andare oltre…>

Forse quest’ultima frase rappresentava una larvata minaccia? Un invito a non proseguire le mie ricerche e, soprattutto, non divulgarle?
Al mio “silenzio consigliato” ci ho pensato lungamente ancora prima dell’arrivo della pandemia, ma poi
“grazie” ai continui lockdown iniziati nel 2020 ho deciso di divulgare almeno parte di quello che in più di mezzo secolo ho appreso e scoperto.

INSEGUITO DA UN UFO?

E’ una storia che molti anni fa ho vissuto direttamente, ma che con il tempo o rimosso perché ritenuta assurda e di poco interesse per il pubblico, ma nel elaborare queste pagine questa storia mi è tornata in mente e ho capito che invece era importante trasmetterla.

Era una domenica nebbiosa di fine novembre 1971, abitavo a Civitavecchia ed ero fidanzato con la mia futura moglie a Ronciglione. Poco prima della mezzanotte con la mia Lancia Fulvia tornavo a casa, la zona prima del comune di Monteromano era avvolta dalla nebbia con una visibilità che non superava i dieci metri. Ovviamente andavo piano, ad un certo punto dallo specchietto retrovisore vedevo qualcosa che mi seguiva ed emanava una luce rossa e gialla. Cercai di vederci meglio, ma quel qualcosa che mi seguiva come fosse un autombulanza o un auto della polizia non appariva nello specchietto retrovisore.

Quel qualcosa per un paio di chilometri continuò a seguirmi, ma per mio grande stupore non era sulla strada, ma sopra di me. Trovai una piazzola di sosta, mi fermai scesi dall’auto e per mio grande stupore vidi che quella cosa si era fermata sopra di me, purtroppo a causa della fitta nebbia non riuscì a identificare l’oggetto, comunque supposi che forse era ad una trentina di metri sopra la mia testa. Ricordo che quelle luci rosse e gialle che giravano lentamente, sembravano essere le estremità delle pale di un elicottero, ma che stranamente non facevano rumore. Fui subito pervaso da un forte senso di inquietudine: ero solo, in una strada senza traffico, immerso nella nebbia e alla mercé di qualcosa di inspiegabile e minaccioso a pochi metri da me. Cercai di capire di cosa si trattasse, ma la nebbia non me lo consentì, comunque il tutto durò poco, in meno di un minuto le luci scomparvero tra la nebbia e, così lo stesso oggetto che le aveva accese.

Ricostruzione dell’avvistamento

Abbastanza scosso ripartì per Civitavecchia, dove arrivai a casa in circa mezz’ora. Il giorno dopo andai a trovare i miei amici che condividevano con me la ricerca della vita extraterrestre, per raccontare l’accaduto. Rimasero tutti impressionati dal mio racconto e a quel punto fu deciso di tornare nella zona dell’avvistamento, a Monteromano.

Con la mia macchina raggiungemmo la piazzuola e li la posteggiammo, eravamo in quattro, e a piedi ci inerpicammo per una leggera collinetta dove in cima si scorgeva un modesto ricovero in muratura. La fortuna volle che incontrammo il pastore che si trovava nel ricovero al quale raccontai la mia vicenda di qualche giorno prima. Per la meraviglia di tutti noi, quest’uomo di mezza età, cominciò ad imprecare contro il vicino poligono militare che, secondo lui, i militari a “bordo di strani veicoli volanti silenziosi”, gli avevano distrutto parte dei muretti a secco che proteggevano le pecore.

Non contento di quello che ci stava dicendo ci invitò a seguirlo per vedere con i nostri occhi i danni che “fantomatici mezzi militari volanti” avevano arrecato ai suoi recinti di pietre. In effetti constatammo che in alcuni punti sembravano essere stati percorsi da cingoli di mezzi pesanti. Secondo il pastore quei danni erano stati provocati dai militari che usavano mezzi volanti silenziosi.

A quel punto gli chiedemmo se l’aveva mai visti. Lui ci disse che tutto accadeva di notte e lui in quel piccolo ricovero non ci dormiva, perché la sua vera dimora si trovava in paese, a Monteromano. Comunque ci disse che una volta, che si era dovuto recare di notte nel suo ovile all’aperto, aveva visto luci strane sul suo terreno che al suo arrivo erano scomparse.

Restammo tutti in silenzio, non sapendo più cosa dire né pensare. Ricordo comunque che in quel suo rifugio c’era una cagnetta bastardina con una sua cucciolata. Visto il mio interesse per quei dolci cuccioli, il pastore me ne regalò uno che poi portai a casa e alla fine regalai alla mia fidanzata di Ronciglione.

Da quel momento in poi non sapemmo più nulla, tuttavia uno dei componenti del gruppo che era venuto con me a visitare il pastore, mi raccontò che un paio di mesi dopo il nostro sopralluogo era andato a trovarlo, il quale gli disse che il fenomeno delle luci gialle e rosse e dei “veicoli volanti silenziosi” non si era più manifestato e, per sua grande gioia, i suoi muretti a secco non erano stati più danneggiati.

Che dire, dopo tanti anni dall’evento, rimane comunque impresso in me quel fatto notturno. Resta in me, comunque, il dubbio di cosa si trattasse realmente: un oggetto sperimentale dell’aeronautica militare o un vero è proprio ufo? Chi lo sa!

E ALLORA?

Fin qui ho raccontato parte di eventi e situazioni che mi hanno spinto a cercare la verità fuori dei soliti canali tradizionali. A questo punto qualche lettore potrebbe chiedermi, e allora? Finisce qui la tua ricerca verso un’altra storia?

Ovviamente no! Lo scopo di questa pubblicazione è proprio quello di suscitare interesse e curiosità affinché qualche lettore decida in proprio di seguire il mio esempio di “viaggiatore
del tempo” per cercare la verità.

Personalmente, e penso che ormai si sia compreso, credo fortemente che la storia dell’uomo sulla Terra non sia proprio come la raccontano i libri accademici. Le ultime scoperte in campo astronomico e archeologico, la decifrazione completa delle antichissime tavolette di argilla sumere e di altre civiltà, cosiddette “ preistoriche”, nonché i passi da giganti fatti ultimamente nella genetica, stanno sempre di più lacerando il velo che nasconde la “verità”; velo gettato volutamente per nasconderci il nostro  passato. Sta di fatto che la strada verso la verità ormai si è aperta e le vecchie certezze e i dogmi giorno
dopo giorno, finalmente, iniziano a crollare.

Potrei fermarmi qui, sperando di aver acceso in qualche lettore la luce del sospetto e della curiosità, ma non sarebbe corretto da parte mia abbandonare proprio ora i lettori che mi hanno fin qui seguito, questo perché esistono ancora importanti elementi che non possono essere ignorati perché avvalorano ancora di più la tesi della “storia nascosta”.

Lo scopo di questa pubblicazione è proprio quello di offrire più elementi possibili per aiutare i ricercatori della verità nelle loro indagini e riflessioni.

Ma da dove cominciare? Questa domanda me la sono chiesta più volte perché la questione è di una tale complessità e vastità che il solo pensiero di iniziare un’indagine sulla vera storia dell’umanità potrebbe intimidire e alla fine dissuadere anche i più decisi ricercatori.

Iniziare dall’origine del tutto, dalla nascita dell’universo fino al nostro sistema solare? Oppure limitarsi ad analizzare le recenti scoperte della scienza che pongono sempre più marcati interrogativi su quanto fino ad oggi sappiamo? A questo punto ho pensato, facendomi aiutare dai colleghi della redazione di “AK Informa” che ho diretto fino a gennaio 2021, di inserire in questo lavoro una mia recente pubblicazione che racchiude oltre 30 servizi raccolti tra il 2017 e gennaio 2021, facenti parte della rubrica “La storia da riscrivere” all’interno del settimanale di Accademia Kronos. Si tratta di brevi articoli che affrontano i temi fin qui accennati, ma che sono di particolare importanza per le nostre ricerche.

Va specificato che questi articoli selezionati hanno lo scopo di indirizzare il probabile ricercatore verso un unico settore di indagine, oppure su diversi settori contemporaneamente. Va comunque detto che per facilitare l’impegno di ricerca al termine di questa pubblicazione mi sono permesso di consigliare la lettura di un paio di libri che ancora di più potranno aiutare nel lavoro di indagine sulla storia dell’uomo.

Quello che segue è una breve pubblicazione riservata inizialmente agli oltre 60 mila lettori del notiziario “AK Informa”, ma che ora ho deciso di mettere a disposizione anche ai lettori di questo libro.

Buona lettura… ci rivediamo al termine di questa seconda parte.

FINE PRIMA PARTE

Ennio La Malfa

 


La storia da riscrivere | Introduzione

 

La storia da riscrivere | Parte Seconda

 

La storia da riscrivere | Parte terza

 

InfoBox Autore

Ennio La Malfa
Scrittore (saggistica in attivo 19 pubblicazioni e oltre 100 servizi giornalistici scientifici) - Docente sulle tecniche e sui sistemi della Comunicazione presso l'università della Tuscia - Esperto in Climatologia e sugli effetti negativi dei cambiamenti climatici sugli ecosistemi terresti e marini – Già presidente della Commissione sui Cambiamenti Climatici del Ministero delle Politiche Agricole – Già membro del CNA ( Consiglio Nazionale Ambiente) - Fondatore di Accademia KRONOS - Esploratore e studioso delle civiltà andine e delle isole polinesiane con particolare riferimento all'Isola di Rapa Nui (Pasqua) Studioso sul complesso processo dell'uomo, dalla sua origine ai giorni nostri, processo conosciuto come ominazione - Progettista di aree specifiche per il lancio del turismo responsabile. Progettista e realizzatore del primo corso completo nazionale (Scuola Radio Elettra) su Tecnico dell’Ambiente e del corso promosso dalla Regione Toscana Sull’imprenditorialità nelle aree protette.
Negli anni 1970/1982 ha partecipato al completamento di Auroville in India, sia come raccolta fondi in Italia e sia sul posto con svariate mansioni.

TITOLI ED ESPERIENZE

Formazione Universitaria: Economia e Commercio e altre specializzazioni universitarie in Climatologia, Etologia, PNL, Ominazione.

Cavaliere della Repubblica per meriti ambientali - sociali . Conferimento del titolo del Presidente della Repubblica ad aprile del 2008.

Nei primi anni '90 Membro del Consiglio Nazionale dell'Ambiente presso il Ministero dell'Ambiente.

Presidente del Comitato Cambiamenti Climatici del Ministero Delle Politiche Agricole e Forestali.

Già presidente di Accademia Kronos ( vedere: HYPERLINK "http://www.accademiakronos.it" www.accademiakronos.it ).

Docente di moduli universitari in Tecniche e Sistemi della comunicazione (Università della Tuscia) nell’Ambito del Corso di Laurea in Educatore e Divulgatore Ambientale.

Responsabile per 4 anni della campagna istituzionale Bosco Italia del Corpo Forestale dello Stato.

Direttore del premio internazionale "Un Bosco per Kyoto".

Uno dei coordinatori per 7 anni della campagna nazionale Vivere il Mare, abbinata alla trasmissione televisiva ”Linea Blu”.

Già Vicepresidente della F.E.E. Italia, organo che assegna le Bandiere Blu alle spiagge e ai mari più puliti.

Scrittore scientifico ( 11 libri, 31 dispense e 189 articoli). Ultimamente, tra il 2018 e 2020 ha pubblicato 12 dispense scientifiche sul clima, sul problema dei rifiuti, sulla plastica nei mari, sulle energie alternative, la distruzione delle foreste pluviali e le migrazioni dei popoli africani. Completata la pubblicazione “La Storia da Riscrivere”

Documentarista e collaboratore scientifico TG2Dossier – Rai.

Autore di una serie televisiva offerta a 45 TV private italiane: "SOS Ambiente"(2009) che nelle ultime puntate, in totale 13, ha superato in Italia il milione e mezzo di ascolti.

ESPERIENZE (alcune)

Ideatore negli anni ’80 con il giornalista Pasquale Balsamo, e i direttori dell’ACI De Santis e Cavaglià dell’attuale trasmissione RAI di Onda Verde - CISS VIAGGIARE INFORMATI (prima si chiamava “Buon Viaggio”);

Giornalista servizi esterni in A Come Agricoltura ( RAI anni 70/80);

Gestione di trasmissioni scientifiche e culturali negli anni 70 e 80 in diverse radio private;

Direttore ed organizzatore per 5 anni dell'operazione nazionale "Vivere il Mare" - Responsabile di eventi con le scuole superiori in 38 comuni italiani.

Negli anni 80 ideatore alla Fiera di Roma della mostra mercato "Natale Oggi". Direttore fino a metà del 1990 di 2 grandi workshop con esposizioni abbinate, sia alla Fiera di Roma che al Palazzo dei Congressi dell'Eur: "La tavola nel Mondo" e Viaggi e Vacanze".

Uno dei due fondatori negli anni 1980 di Bandiere Blu Italia. Inizialmente operazione promossa dall'Ue per premiare le spiagge più sane e vivibili d' Europa. Oggi Bandiere Blu non è più gestita dall'Ue ma da associazioni private. Sono uscito dall'organizzazione quando l'Ue non ha più riconosciuto questa iniziativa.

Esperto di turismo responsabile e di attivazioni di siti sconosciuti ai fini del turismo internazionale.

Incaricato dalla regione Toscana di organizzare e gestire un corso formativo post laurea su: “Imprenditoria nelle aree protette”.

Incaricato dal Governo della Costarica di progettare un nuovo turismo internazionale legato non più all'ambiente, ma all'archeologia.

Organizzazione di spedizioni scientifiche in America Latina e nel Pacifico;

Ricerche scientifiche in loco sull'origine del popolo dell'isola di Pasqua;

Spedizioni scientifiche nella foresta pluviale del Congo;

Realizzatore nel 1981 del primo villaggio ad energia eolica e fotovoltaica d’Italia, costruito lungo le sponde del lago di Vico (VT);

Progettista in Italia e in Brasile di aree naturalistiche protette.

Ideatore di trasmissioni radiotelevisive sui fenomeni misterici ed enigmatici;

Organizzatore e proprietario della mostra itinerante sulle civiltà scomparse, con reperti unici al mondo. Mostre organizzate a Genova, Bologna, Civitavecchia e Viterbo.

Organizzatore delle crociere scientifiche ed educative sul Global Change con navi della flotta Lauro.

Ideatore della campagna di sensibilizzazione ambientale “Io faccio la mia parte” diventata successivamente un premio internazionale che ogni anno si celebra al Campidoglio di Roma.

Attualmente responsabile del comitato scientifico di Ecoitaliasostenibile

Già responsabile della Rivista scientifica online “ AK Informa” che raggiunge circa 70.000 utenti.


Ronciglione 07.02. 2022
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