Tempo stimato di lettura: 8 minuti

Esistono numerosi studi secondo i quali le onde elettromagnetiche generate all’interno della terra influenzerebbero negativamente la salute degli esseri umani che si trovano a sostare per periodi più o meno lunghi di tempo in queste aree.

Se vi è mai capitato di non riuscire a riposare bene in un determinato luogo, o magari se vi sentite abbastanza irritabili dopo essere rimasti a lungo, per esempio a una specifica scrivania sul lavoro o a casa, magari avete sostato proprio su un nodo di Hartmann.

Queste sono le cosiddette geopatie, cioè dei disturbi che influiscono negativamente sull’organismo e di conseguenza possono essere potenzialmente dannose per la salute.

Nell’antichità, nei paesi orientali quali Cina e Tibet col Feng-shui e in Giappone col Ka-so, venivano perseguite delle pratiche per individuare il sito più idoneo per edificare case e luoghi di culto, ma anche per neutralizzare con determinati espedienti, eventuali effetti nocivi in case già edificate.

ADSMacrolibrarsi

Il Feng Shui è una disciplina antichissima che spesso viene guardata con diffidenza qui in occidente, la bioarchitettura e la geobiologia sono invece discipline relativamente recenti, e maggiormente accettate, che si occupano di queste stesse problematiche, e che cercano di approfondire un argomento così complesso per trovare soluzioni in grado di migliorare la qualità della vita.

Nodi di Hartmann: che cosa sono

Quindi di che cosa stiamo parlando esattamente? Per quanto possa sembrare incredibile, la percezione della pericolosità di un determinato luogo rispetto ad un altro, era noto già in tempi molto antichi, già gli etruschi e i druidi facevano ricerche per scoprire queste zone.

Perfino gli antichi romani, prima per decidere il punto esatto in cui costruire un tempio facevano pascolare le pecore sui terreni per almeno un anno e ne osservavano il comportamento.
Già allora avevano scoperto che alcuni animali, come i cani, (e le pecore appunto), tendevano ad evitare queste zone proprio perchè la loro maggiore sensibilità faceva si che se ne tenessero a distanza. Al contrario dei gatti che invece a quanto pare ne sono attratti.

E’ stato un medico tedesco di nome Hartmann ad approfondire questi studi e a realizzare una serie di scritti scientifici al riguardo, intorno alla metà del XX secolo determinando che la Rete di Hartmann è una sorta di griglia formata da fasci energetici con una distanza di 2 metri secondo la latitudine e di 2 metri e mezzo secondo la longitudine in modo da poter coprire l’intero pianeta fuoriuscendo perpendicolarmente da esso.

L’area che circonda il nodo viene solitamente individuata come un cerchio di 21 centimetri.

I punti di incrocio di queste linee sono quindi chiamati Nodi di Hartmann o Nodi Radianti e sarebbero responsabili delle geopatie.

Quali disturbi possono causare?

Iniziamo con il dire che ci sono parecchi studi su questo argomento, ma la comunità scientifica è in parte in disaccordo sulla teoria, anche se di recente nuovi studi con apparecchiature sofisticate, inesistenti alcuni anni fa, stanno portando nuove prove alla validità dell’esistenza di questa griglia.

Tra i disturbi che sono stati classificati in soggetti che passano lunghi periodi all’interno di questi nodi, magari perchè hanno proprio il letto su uno di essi abbiamo disturbi legati a possibili variazioni della serotonina, quindi:

  • disturbi cardiaci,
  • insonnia,
  • ansia,
  • irritabilità

Potresti riscontrare anche continue emicranie, nausea, vertigini, essere maggiormente soggetto a depressione, astenia, dolori muscolari o osteoarticolari e infine andare incontro a cambiamenti caratteriali e di umore.
Tutti questi disturbi, ai quali spesso non sai dare una risposta, potrebbero essere quindi causati da questi punti geopatogeni che sono presenti all’interno della tua abitazione.

Secondo questa teoria, quindi,  se la tua abitazione o parte di essa, si trova esattamente sopra uno di questi nodi, lo stazionamento su tale luogo per periodi prolungati potrebbero procurarti i sopracitati disturbi che sarebbero ancora più evidenti ed amplificati nel caso in cui l’abitazione fosse costruita sopra delle falde acquifere o delle faglie che aumenterebbero le radiazioni dannose.

Un esempio di nodo di Hartmann in posizione potenzialmente dannosa.

Non abbiamo solo la rete di Hartmann

LINEE CURRY

Le linee Curry prendono il nome dal Dr. Curry, un medico americano nato a Monaco nel 1899, in onore della sua pubblicazione nel 1952.

La rete di Curry è una griglia diagonale alla rete di Hartmann. Si tratta di linee nord-est-sudovest e nord-ovest-sudest con una separazione tra le linee compresa tra 4 e 16 metri.

Come le linee di Hartmann, le linee di Curry aumentano l’intensità della loro radiazione durante la notte e nei punti in cui si incrociano. Inoltre, la loro intensità è anche influenzata dai cicli lunari. Quindi, è aumentato con la luna piena. In questo senso, i principali effetti sulla salute possono manifestarsi di notte durante il sonno, solitamente sotto forma di insonnia, per le persone che riposano sulla verticale delle croci di Curry.

A differenza delle linee di Hartmann, si ritiene che le linee di Curry abbiano la loro origine nelle influenze cosmiche e non nelle radiazioni dall’interno della Terra.

LINEE Benker e Peyré

Altre reti con orientamento Nord-Sud ed Est-Ovest sono la rete Benker e la rete Peyre, scoperte dal Dr. Peyré, sempre a metà del XX secolo. Entrambe le reti hanno una griglia con più linee separate tra loro rispetto alla rete di Hartmann. Pare che queste altre due griglie abbiano una “influenza” minore rispetto a quella di Hartmann.

In genere le linee Hartmann hanno spessori di circa 21 cm, mentre le linee Curry, Benker e Peyré hanno spessori maggiori fino a circa 40 cm.

muro energetico
Muro energetico a bassa densità tra due persone che lo delimitano. (foto Daniele Gullà)

Come possiamo individuare i nodi di Hartmann?

Se sei interessato e vuoi essere certo d’individuare correttamente questi punti affidandoti a una figura professionale devi cercare un tecnico geopatologo. Un professionista mediante apposite apparecchiature, come ad esempio un rivelatore di particelle ionizzanti o il Geo magnetometro, potrà misurare il campo elettromagnetico e quello elettrico di ogni singolo ambiente o stanza, e potrà consigliarti una riorganizzazione dell’ambiente o, a seconda della sua formazione, l’aggiunta di particolari elementi nell’ambiente che potrebbero andare a mitigare gli effetti del nodo.

Ma questa rilevazione puoi effettuarla anche tu stesso in modo molto semplice, in quanto ti basterà acquistare con qualche decina di euro delle bacchette da rabdomante… si proprio quelle che avrai sentito dire vengano usate per trovare i corsi d’acqua sotterranei.

Articolo a cura di:
Victor T. Evolve


Libri e strumenti inerenti all’argomento dell’articolo

Questo argomento è ben approfondito anche nel volume “Trasforma la Tua Casa in un Santuario” edito nella collana editoriale: “Alla Scoperta del Mondo oltre il Tangibile“.

Sentieri dell’Anima: Alla Scoperta del Mondo Oltre il Tangibile

Clicca sull’immagine per visionare i titoli su Amazon

 



Inutile spiegare più di tanto il loro utilizzo poichè è più semplice e rapido vederlo in video:

Un esperto individua i nodi di Hartmann in un appartamento

Ma se vogliamo costruircele da soli?

Se siamo amanti del fai da te, e non abbiamo bisogno di estrema precisione che si ottiene con materiali più nobili e con delle maniglie che lasciano “libere di muoversi” le bacchette, come quelle che si possono acquistare appunto, ci serviranno solamente due fili metallici abbastanza spessi piegati a L aventi come misure un lato di 10 cm e il più lungo di circa 85.

Dovrai impugnarli dal lato corto e tenendoli davanti al petto e parallelamente tra di essi comincia a camminare attraverso l’ambiente che vuoi esaminare coprendo ogni zona di esso. Nel momento in cui i fili si distanziano o si avvicinano in modo considerevole sei certamente sopra un nodo di Hartmann e, conoscendo le misure della rete, è possibile trovare anche gli altri.

Esperimento con bacchette autocostruite

Un approccio più scientifico

Quindi in buona sostanza queste griglie esistono realmente? Provocano realmente dei disturbi in caso di lunghe permanenze all’interno dei nodi?
Le risposte a nostro avviso sono si, e si!

Qualcuno a questo punto storcerà il naso dicendo che se la scienza non ne parla apertamente un motivo ci sarà, e il motivo è sempre lo stesso, la scienza non può parlare apertamente di ciò che non comprende appieno, ma mentre decenni fa dovevamo per forza di cose “fidarci” di metodi di rilevamento anch’essi pseudoscientifici, o direttamente a quanto ci dicevano gli antichi, oggi le cose sono cambiate.

Esistono strumentazioni molto sofisticate in grado di effettuare analisi spettrometriche e in grado di rilevare i campi elettromagnetici in maniera precisissima.

Oggi con pochi spiccioli si può acquistare un prodotto che una manciata di anni fa poteva essere considerato fantascientifico. Un misuratore di onde elettromagnetiche!

Misuratori di EMF

Voi le vedete le onde elettromagnetiche? No, eppure ci sono altrimenti i nostri amati telefonini non funzionerebbero, e non solo loro. Fanno male? Su questo probabilmente scriveremo un ulteriore articolo, adesso senza uscire troppo dall’argomento vi diciamo che con uno di questi dispositivi mostrati di seguito, da quello più economico per uso domestico, a quello più preciso e sensibile che viene utilizzato in altri ambiti, potrete verificare in quali zone della vostra casa ci sono dei campi elettromagnetici con assoluta certezza e precisione.

Magia? no, tecnologia!

Allo stesso modo strumentazioni molto sofisticate in mani esperte possono non solo misurare ma addirittura fotografare le energie provenienti dai nodi di Hartmann e per chi ama approfondire e non si lascia spaventare da termini tecnici vi presentiamo Daniele Gullà.

Se qualcuno si chiede dove l’abbia già visto pur non essendo molto informato su questi argomenti, è probabile che lo ricordiate per i suoi interventi di consulenza per la nota trasmissione televisiva “Mistero” in onda alcuni anni fa.

Ma chi è Daniele Gullà?

Daniele GullàE’ un Consulente Tecnico Antropometrico.
Si interessa di geobiofisica, di antropometria e di biometrica forense da oltre trent’anni. C.T.U. in vari Tribunali italiani, collabora come consulente per Procure e Tribunali e forze dell’ordine per analisi forensi (audio e video). Collabora con numerose Agenzie Investigative.

Ha tenuto un corso di Criminologia e P.N.L. presso la C.C.I.A. di Udine con la Dott. ssa Criminologa Ilenia Turrian. Ha tenuto una conferenza al Third International Forensic Conference in Romania con il tema: Recovery of trace and material evidences trough forensic expertises, International Agency for Crime Prevention and Security Policies, pubblicato sui proceedings di settore. E’ dal 2006 C.T.A. (Consulente-Tecnico Ambientale U.E. – studi impatto ambientale, certificazioni, legge 626, sicurezza, stoccaggio rifiuti, inquinamento acustico, elettromagnetico, luminoso, aria, acqua, ecc.) dove si è diplomato con 94\centesimi (aut. Reg. Di. PC n° 129882 del 09/09/1994 – Aut. Reg. PI. n° 124322 del 19/09/1996). Ha svolto nel 2008 attività di ricerca in campo bio-medicale in collaborazione con la F.I.G.C. Settore Tecnico (Laboratorio di metodologia dell’allenamento e biomeccanica applicata) di Coverciano (FI) e la Dott.sa Castellini E. e il Prof. Marella M. (Presidente Nazionale A.I.P.A.C.).

Collabora con il Prof. Paolo Debertolis (Università di Trieste) per ricerche in archeoacustica all’interno del gruppo di ricerca SBRG Group, dove ha la carica di Vicepresidente.
Dal 2015 al 2016 ha diretto un Dipartimento di Ricerca di Prevenzione e Protezione nell’Istituto di Medicina e Scienza Integrata SIMEMIS in Svizzera (www.simemis.org) con incarico di Professore a contratto.

Collaboratore di ricerca del Prof. Carlo Ventura nel gruppo di ricerca SWITH in microscopia multispettrale e iperspettrale. Nel 2016 è stato ricercatore presso Ecole Universitaire Internationale EUI, per un progetto di ricerca su l’antiterrorismo e la sicurezza aeroportuale e docente a contratto per il 2017-2018.Dal 2017 dirige una società di ricerca in Hyperspectral Imaging e associato al gruppo imprenditoriale Eco-Clima di Torino. Membro ricercatore della Company statunitense Elpiseremo (www.elpiseremo.com) dal 2017.

Ok, questi dati non sono nemmeno molto aggiornati ma direi che sono più che sufficienti per validarne la professionalità.

Con la sua strumentazione, dicevamo, Gullà ha immortalato molti nodi di Hartmann sia in zone al chiuso che all’aperto, in alcune foto si vede anche come queste energie interagiscono con le persone che vi sono immerse.

fotografie di D. Gullà con metodo DVE – Detection Vortexes Energy

Naturalmente i colori mostrati nelle foto dalle energie (penso) siano solo una rappresentazione fornita dal software che analizza gli scatti. Avrei voluto anche chiedere al Dott. Gullà se i colori sono casuali, sempre una elaborazione per mostrare distintamente le varie energie oppure hanno un significato rapportato all’intensità delle energie stesse.

Purtroppo non siamo riusciti, per ora a contattare Gullà, se in futuro riceveremo queste risposte aggiorneremo l’articolo quindi tornate a trovarci.

foto Daniele Gullà

Ancora non siete soddisfatti? Le foto non bastano e volete un documento a firma di Gullà circa tutte le analisi effettuate? Eccolo per voi, e se ne capite più di noi lasciateci un commento.


Detector_Hartmann_Node


I nodi di Hartmann e le geopatie: come difendersi.

Beh, questo è un altro discorso… molto delicato e che richiede un suo spazio preciso. Se siete interessati all’argomento lasciateci un commento qui sotto, per ora vi basti sapere che ci stiamo organizzando per testare alcune forme di protezione dai nodi di Hartmann e da energie nocive in genere come per esempio le onde elettromagnetiche generate dai dispositivi che abbiamo in casa e che usiamo tutti i giorni.

Iscrivetevi alla newsletter se volete restare aggiornati anche su questo argomento.

5 1 vote
Gradimento Articolo
Subscribe
Notificami
guest
6 Commenti
Newest
Oldest Most Voted
Inline Feedbacks
View all comments
fiorangelo
fiorangelo
2 anni fa

molto interessante, spero ci siano presto novità in merito a strumenti per individuare questi punti, un caro saluto e grazie.

Alessandra Pell
Alessandra Pell
2 anni fa

Articolo chiaro e molto interessante, soprattutto perché non se ne parla a livello “ufficiale” .

webmaster
Admin
Reply to  Alessandra Pell
2 anni fa

Salve Alessandra, noi trattiamo tutti i nostri articoli con toni che si potrebbero definire “non ufficiali”, anche perchè il nostro intento è quello di portare a conoscenza della gente molti… Leggi il resto »

Salvatore
Salvatore
2 anni fa

ciao, Vorrei chiedere se esiste un strumento sul mercato che con sicurezza del 100% rileva dove sono i nodi di Hartmann. E ancora di più me interessa una volta individuati,… Leggi il resto »

Salvatore
Salvatore
Reply to  Carla
2 anni fa

Grazie per la risposta