La Pet Therapy, letteralmente “Terapia dell’animale d’affezione” e più correttamente “Interventi Assistiti con gli Animali”, in Italia è stata ufficialmente riconosciuta come cura nel 2003 con l’emanazione del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 28 febbraio (DPCM 28 Febbraio 2003).
Le origini della pet therapy
Da quando gli animali sono stati coinvolti nella cura di alcune patologie psicologiche e fisiche dell’uomo?
L’addomesticamento degli animali da parte dell’uomo ha origini molto antiche, ma solo all’inizio del XX secolo si capisce quanto la vicinanza degli animali possa sortire effetti positivi e terapeutici nella psiche umana ed in alcune patologie fisiche.
Il termine fu coniato nel 1964 dallo psichiatra infantile statunitense Boris M. Levinson che aveva notato gli effetti benefici del suo cane su un paziente autistico. Si ritiene tuttavia che anche il padre della psicanalisi Sigmund Freud consentisse ad alcuni suoi pazienti di portarsi agli appuntamenti il proprio cane e analizzando il suo comportamento in relazione a come procedeva la seduta traeva conclusioni interessanti. Un peccato però che non abbia mai scritto niente di rilevante in proposito e questi sono solo racconti di chi l’ha conosciuto in vita.
Gli studi sull’efficacia della pet therapy
La conseguenza più immmediata è che sebbene la pet therapy nei reparti pediatrici degli ospedali sia sempre più diffusa, ci sono ancora relativamente pochi studi scientifici che ne dimostrano l’efficacia. Nella Casa Pediatrica del Fatebenefratelli si stanno iniziando a raccogliere dati.
A prescindere dalla tipologia di Pet therapy adottata, c’è da dire che il contatto con gli animali fa bene a qualsiasi tipologia di individuo: bambino, disabile, anziano o altra categoria cosiddetta fragile.
In cosa consiste la Pet therapy
La Pet therapy consiste nell’interazione tra uomo e animale da compagnia, per stimolare la sfera emozionale dell’individuo e favorire l’apertura verso il mondo esterno. La sintonia che si crea tra l’utente e l’animale è qualcosa di speciale, che aumenta l’autostima, fa calare ansia e paure e favorisce la comunicazione non verbale, molto più complicata tra esseri umani.
L’animale non giudica, non ha pregiudizi e si dona completamente senza volere nulla in cambio, attraverso il contatto, il paziente si sente immediatamente a suo agio e, soprattutto in caso di disturbi comportamentali, si sente capito.
L’utilizzo degli animali è sempre stato fondamentale negli ospedali e nelle case di riposo per anziani, dove spesso la solitudine e la separazione dai propri cari rendono le giornate molto pesanti. Anche nel caso di persone con disabilità psichiche sono stati riscontrati miglioramenti nel contatto con un animale.
In particolare, in individui con disturbi dello spettro autistico si è notato che l’introduzione dei cani nelle sedute terapeutiche ha effetti benefici sul livello di attenzione, sulle interazioni sociali ma anche sulla riduzione dei movimenti ripetuti tipici delle persone con questa tipologia di patologia.
Non ultimo, va considerato il supporto che un cane può dare nella terapia per curare i disturbi alimentari negli adolescenti. Il cane aiuta il ragazzo o la ragazza a prendere di nuovo confidenza con il tempo e con la fisicità. Impossibile trovarsi di fronte un cucciolo e non accarezzarlo o fargli le coccole. Il legame che si crea tra l’adolescente e l’animale riesce a fare più di ogni farmaco o terapia psicologica.
Oltre ai cani, vengono utilizzati nella pet therapy anche gatti, cavalli, asini e conigli.
Pet therapy e bambini
Gli animali sono fondamentali anche per lo sviluppo cognitivo del bambino e per la costruzione della sua emotività.
I bambini che trascorrono buona parte del tempo con un animale sviluppano la creatività, la propria sensibilità ed empatia, imparano a prendersi cura di una creatura diversa da sé e a comprenderne le esigenze. Avere l’affetto e la riconoscenza di un cane, per un bambino, significa rafforzare la fiducia in se stessi e aumentare l’autostima.
Se il bambino è disabile, effettuare un percorso di educazione e riabilitazione con la pet therapy può rivelarsi fondamentale. Gli animali – e soprattutto i cani – hanno dimostrato di essere efficaci anche nel contrastare i disturbi di apprendimento dovuti a deficit di attenzione. Nel caso di bambini o pre-adolescenti con ritardi nello sviluppo, crescere insieme a un cane contribuisce a migliorare l’empatia e il senso di responsabilità e favorisce i comportamenti sociali.
Non è ancora ben chiaro quali siano i meccanismi che scattano nell’interazione tra animali e individui ma è evidente che la sola presenza di un cane o di un altro animale domestico in situazioni stressanti riduce il battito cardiaco, la pressione sanguigna e i livelli di ansia.
Il contatto fisico con un animale produce endorfina e dopamina, utili a ridurre lo stress e a dare emozioni positive.
Quindi, al di là della pet therapy e delle terapie ospedaliere, il solo fatto di crescere con un cane, un gatto o un altro animale domestico in casa, contribuisce ad aumentare il benessere generale di tutta la famiglia.
[bctt tweet=”Il contatto fisico con un animale produce endorfina e dopamina, utili a ridurre lo stress e a dare emozioni positive.” username=”viviliberamente”]