La storia di San Valentino, e quella del suo santo patrono, è avvolta nel mistero. Il 14 febbraio è il giorno dedicato a questa celebrazione, ma chi era San Valentino, e come è stato associato a questo antico rito?
La Chiesa cattolica riconosce almeno tre diversi santi di nome Valentino, tutti martiri. Una leggenda sostiene che Valentino fosse un sacerdote che prestò servizio a Roma nel III secolo. Quando l’imperatore Claudio II decise che gli uomini single erano soldati migliori di quelli con mogli e famiglie e quindi proibì il matrimonio per i giovani. Il sacerdote romano Valentino, rendendosi conto dell’ingiustizia del decreto, sfidò Claudio e continuò a celebrare in segreto matrimoni per giovani amanti.
In particolare a scatenare l’ira dell’Imperatore Claudio II fu la scoperta che Valentino aveva addirittura sposato un centurione romano pagano che si era convertito al cristianesimo per amore di una bella cristiana che si era ammalata di tisi e che sposò al centurione prima che morisse.
Quando furono scoperte le azioni di Valentino, Claudio ordinò che fosse messo a morte per decapitazione e si racconta che Valentino all’epoca avesse ben 94 anni, un età molto inconsueta per l’epoca. Altri ancora insistono sul fatto che fosse San Valentino da Terni, vescovo, il vero omonimo della festa. Anche lui fu decapitato da Claudio II fuori Roma.
Secondo un’altra leggenda, un Valentino imprigionato inviò effettivamente il primo “san valentino” come saluto a una giovane ragazza, forse la figlia del suo carceriere, che lo visitò durante il suo confino. Prima della sua morte, si presume che le abbia scritto una lettera firmata “Dal tuo Valentino“, un’espressione che è ancora in uso oggi.
Sebbene la verità dietro le leggende di San Valentino sia confusa, tutte le storie sottolineano il suo fascino come figura, eroica e soprattutto, romantica. Nel Medioevo, forse proprio grazie a questa fama, San Valentino sarebbe diventato uno dei santi più popolari in Inghilterra e Francia.
La data del 14 febbraio
Mentre alcuni credono che il giorno di San Valentino sia celebrato a metà febbraio per commemorare l’anniversario della morte o della sepoltura di San Valentino, che probabilmente avvenne intorno al 270 d.C., altri sostengono che la chiesa cristiana potrebbe aver deciso di collocare la festa di San Valentino a metà di Febbraio nel tentativo di “cristianizzare” la festa pagana dei Lupercalia. Celebrata tra il 13 e il 15 febbraio, Lupercalia era una festa della fertilità dedicata a Fauno, il dio romano dell’agricoltura, nonché alla leggenda dei fondatori romani Romolo e Remo.
L’abitudine della chiesa di “inserire” le celebrazioni cristiane nelle stesse date in cui precedentemente si festeggiavano gli dei pagani è stato un escamotage usato più volte, basti pensare al natale.
Antichi rituali pagani
Per iniziare la festa, i membri dei Luperci, un ordine di sacerdoti romani, si radunavano in una grotta sacra dove si credeva che i bambini Romolo e Remo, i fondatori di Roma, fossero stati salvati e curati da una lupa. I sacerdoti sacrificavano una capra, per la fertilità, e un cane, per la purificazione. Quindi spogliavano la pelle della capra in strisce, la immergevano nel sangue sacrificale e scendevano per le strade, schiaffeggiando dolcemente le donne con la pelle di capra. Le donne romane apprezzavano il tocco delle pelli perché si credeva che le rendesse più fertili nel prossimo anno. Più tardi, secondo la leggenda, tutte le giovani donne della città avrebbero posto i loro nomi in una grande urna. Gli scapoli della città sceglievano ciascuno un nome e si accoppiavano per l’anno con la donna prescelta. Questi accoppiamenti rituali spesso finivano con un matrimonio.
Lupercalia sopravvisse all’iniziale ascesa del cristianesimo ma fu messa fuorilegge, poiché era considerata “non cristiana” alla fine del V secolo, quando il cristianesimo aveva preso il sopravvento e papa Gelasio dichiarò il 14 febbraio il giorno di San Valentino.
Solo molto tempo dopo, però, quel giorno venne definitivamente associato all’amore.
Durante il Medioevo, in Francia e in Inghilterra si credeva comunemente che il 14 febbraio fosse l’inizio della stagione degli amori degli uccelli, e quindi una buona data per celebrare un santo da dedicare all’amore.
Ma fu il poeta inglese Geoffrey Chaucer fu il primo a “registrare” il giorno di San Valentino come un giorno di celebrazione romantica nella sua poesia del 1375 “Parliament of Foules”, scrivendo di una conferenza di uccelli che si incontrano per scegliere i loro compagni il giorno di San Valentino e consacrando quel giorno all’amore.
Chi è Cupido?
Cupido, associato anch’esso alla ricorrenza di San Valentino viene raffigurato dalla credenza popolare come un cherubino nudo che lancia frecce d’amore agli amanti ignari. Ma, anche in questo caso il dio romano Cupido ha le sue radici nella mitologia greca come il dio greco dell’amore, Eros. I resoconti della sua nascita variano; alcuni dicono che sia il figlio di Nyx e di Erebus; altri, di Afrodite e Ares; altri ancora suggeriscono che sia figlio di Iris e Zefiro o addirittura di Afrodite e Zeus (che sarebbero stati sia suo padre che suo nonno).
Secondo i poeti greci arcaici, Eros era un bell’immortale che giocava con le emozioni degli dei e degli uomini, usando frecce d’oro per incitare all’amore e quelle di piombo per seminare avversione.
Solo dal periodo ellenistico ha iniziato a essere ritratto come il bambino malizioso e paffuto.
Un’altra curiosità su San Valentino
Valentino è anche il santo patrono degli apicoltori e dell’epilessia, tra molte altre cose.
Ci si aspetta certamente che i santi si tengano occupati nell’aldilà. I loro sacri doveri includono l’intercessione negli affari terreni e l’intrattenere le petizioni delle anime viventi. In questo senso, San Valentino ha responsabilità spirituali ad ampio raggio. La gente lo chiama per vegliare sulla vita degli innamorati, certo, ma anche per interventi riguardanti l’apicoltura e l’epilessia, ma anche la peste, gli svenimenti e i viaggi. Come ci si potrebbe aspettare, è anche il patrono dei fidanzati e dei matrimoni felici.
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