Non vi è alcun dubbio che il cellulare sia tra le invenzioni che più ci hanno cambiato la vita. Ciò che invece crea ancora dibattito, soprattutto tra gli studiosi, è la sicurezza di questo dispositivo, che è finito sul banco degli imputati perché accusato più volte di arrecare danni alla salute. Secondo molti, infatti, le onde elettromagnetiche emesse dal cellulare, sarebbero in grado di penetrare nell’organismo e alterare la funzionalità del sistema nervoso e riproduttivo.
Ne abbiamo già parlato in un precedente articolo contenente degli studi effettuati dall’università di Berkeley in California circa l’incidenza dell’utilizzo del cellulare e l’aumento del rischio di tumori del 60% in caso di utilizzi prolungati nel tempo.
Esistono inoltre ulteriori studi in grado di preoccupare ulteriormente i maschietti che hanno l’abitudine di tenere il telefono in tasca, infatti si pensa che le onde ad alta frequenza possano causare infertilità nell’uomo.
Una ricerca condotta da esperti nel campo tra cui Professor Martha Dirnfeld, nella Technion University in Haifa (Israele) sostengono che anche solo stare al cellulare un’ora al giorno è sufficiente per diminuire il numero di spermatozoi in maniera considerevole.
Questi dati sono stati pubblicati nel journal Reproductive Biomedicine Online, e includono che appoggiare un cellulare in prossimità dei testicoli, ad esempio in tasca o parlare al telefono mentre attaccato al carica batterie possono causare problemi. (Qui potete visionare lo studio)
Risultati simili vennero ottenuti da un’altra ricerca completamente indipendente dalla prima, riportata dal Center for Reproductive Medicine at the Cleveland Clinic alcuni anni prima. Questi studi dimostrarono esattamente lo stesso.
Consigli utili
Sebbene questo tipo di ricerche siano sempre state duramente attaccate dall’industria, il numero di studi a sostegno della tesi si sta letteralmente moltiplicando negli ultimi anni. Nel frattempo gli esperti consigliano di tenere il telefono il più possibile lontano dal corpo ad esempio quando si dorme, perché il periodo di maggiore esposizione.
Evitate inoltre di parlare utilizzando direttamente il telefono preferendo, cuffie e auricolari e anche quando utilizzate gli auricolari, non tenete il cellulare attaccato al vostro corpo.
Favorite email e messaggi al posto di parlare direttamente, per limitare l’esposizione, ma sopratutto evitate di tenere il cellulare sul comodino vicino la notte, ma a debita distanza oppure spegnetelo se possibile.
Dispositivi ideati per ridurre l’impatto dell’elettrosmog
Sul mercato esistono molte soluzioni ideate per attenuare l’impatto dell’elettrosmog, causato in parte dai telefoni cellulari, ma anche da altri dispositivi come cuffie bluetooth modem eccetera. I primi dispositivi nati con questo scopo partivano da una premessa sbagliata: ridurre le emissioni dannose del dispositivo.
Purtroppo questa non è una valida soluzione, anzi, anche presumendo che il dispositivo riesca effettivamente a svolgere questa funzione gli esperti sostengono che il risultato prodotto potrebbe essere ancora più dannoso!
Questo perchè il dispositivo non riuscendo a funzionare come dovrebbe o funzionerà male, e questo sarebbe il minore dei mali, oppure più probabilmente continuerà ad emettere le onde dannose in maniera più forte e continuativa proprio per compensare.
Tutti i dispositivi che funzionano in base a questo principio sono quindi assolutamente da evitare, ma approfondendo le ricerche abbiamo trovato un prodotto che si differenzia dagli altri pur sembrando esteticamente simile.
Skudo®Wave/Skudo®Hologram
Al riguardo l’ISS (Istituto Superiore di Sanità) precisa “Sono stati messi in commercio molti dispositivi che pretendono di ridurre le esposizioni dovute ai telefoni cellulari. Le prove effettuate hanno mostrato che in genere questi non funzionano come reclamizzato. Le cosiddette “schermature” in genere interferiscono con il corretto funzionamento del telefono, costringendolo ad aumentare la potenza, con un conseguente aumento – anziché una riduzione – dell’esposizione”. (Vai al documento sul sito dell’ISS – pag.4)
Di seguito l’intervista a KURT STRAIF scienziato di fama mondiale, che ha dedicato la sua carriera alle Malattie ambientali e occupazionali, dichiara ufficialmente che il cellulare provoca un danno biologico concreto all’uomo. Poi subito di seguito il dott. Nicola Limardo con strumentazione professionale, rileva il CEM artificiale nell’ambiente interno.
Quindi come funziona SkudoWave?
Questi fotoni, se generati dall’eccitazione di un elettrone isolato con moto proprio levogiro, possono essere di tipo beta o gamma, come specificato nei testi di fisica delle particelle e ricavato anche dalla formula del Modello Standard di fisica quantistica. Sono questi fotoni, generati dal salto di orbita degli elettroni eccitati dalla batteria, che irradiano la testa generando un disturbo che può diventare un danno biologico al DNA.
LA SCOPERTA DEL PROF. LIMARDO
Il ricercatore di Novara, Prof. Nicola Limardo, ha studiato il problema e creato un filtro di stabilizzazione (il convertitore d’onda Geoprotex® ora denominato Skudo®Wave/Skudo®Hologram) che agisce sugli elettroni, in parte riducendone l’eccitazione che porta al salto orbitale, in parte cambiando la polarità dell’elettrone (da levogiro a destrogiro) rendendola compatibile con le cellule del nostro DNA
Questo video spiega molto semplicemente il principio di funzionamento del brevetto del Prof. Nicola Limardo:
AGISCE SULLA MATERIA
Il nanoprocessore quindi informa tutta la materia del dispositivo sul quale viene applicato per il principio fisico denominato “a cascata quantica”. Ecco perché quando si applica SkudoWave/SkudoHologram su un angolino del cellulare, o di qualsiasi dispositivo che emette radiazioni elettromagnetiche, immediatamente tutta la “massa” ne assume gli “ordini”.
Non indebolisce il segnale del telefono cellulare, non scherma dal campo elettromagnetico, non provoca emissioni elettromagnetiche e non interferisce con le prestazioni del dispositivo sul quale viene applicato.
Il nanoprocessore Skudo®Wave è inserito in una placchetta di resina adesiva del diametro di 16 mm, spessore circa 2 mm mentre in Skudo®Hologram il nanoprocessore è inserito in una sottilissima pellicola adesiva quadrata (lato 10 mm) che lo rende applicabile alle auricolari bluetooth (uno per auricolare) e la loro efficacia è garantita per due anni dal momento dell’applicazione.
Deducibilità del costo
Un aspetto da non sottovalutare è che l’utilizzo di SkudoWave-SkudoHologram in ambiente di lavoro è deducibile dai costi (quindi solo per i detentori di partita iva), in quanto dispositivo per la “riduzione di rischio alla fonte” ossia là dove il rischio viene generato (apparecchiatura elettronica, in particolar modo il telefonino aziendale e gli auricolari/cuffie bluetooth).
L’utilizzo del nanoprocessore evita al datore di lavoro il rischio di denunce per malattia professionale da parte dei dipendenti.
TEST E CERTIFICATI
La cosa che ci ha colpiti maggiormente circa questo prodotto è la mole di ricerche effettuate sulla sua effettiva validità. Tutte le ricerche sono disponibili alla consultazione per chi è più esperto e desiderasse approfondire l’argomento.
- Test in vitro sul DNA (Prof. Moretti Università Perugia Sezione Sanità Pubblica)
- Pubblicazione scientifica test sul DNA (Prof. Moretti Università Perugia)
- Identità tecnica marchi Geoprotex – Skudowave
- Test in vivo (analisi morfologica del sangue) con e senza Skudo®Wave
- Test in vivo (PET)
- Certificato modifica della materia del cellulare con skudowave (doc completo)
- Certificato modifica della materia del cellulare con skudowave (sintesi risultato)
La nostra prova
Quando ho ricevuto i prodotti, la prima cosa che ho pensato è stata: “ma se questo prodotto funziona così come dicono tutti gli studi effettuati, perchè nessun produttore di telefonia apponga questo strumento direttamente all’interno del telefono dichiarando di poter offrire una maggiore sicurezza nell’utilizzo dello smartphone?”
La risposta l’ho trovata nel blog del sito distributore di SkudoWave e ve la riporto per intero.
Perché le case produttrici non inseriscono Skudowave nei cellulari
Quando il Produttore Edil Natura ha fatto testare il nanoprocessore Skudo® negli Stati Uniti, due giganti della telefonia si sono interessati al prodotto al punto da portarlo ad un’importante fiera del settore: le reazioni del pubblico sono state entusiastiche.
A seguire è intervenuto lo studio legale di queste compagnie che ha sconsigliato l’applicazione nei telefoni del nanoprocessore Skudo® in quanto lo stesso risultava “in grado di ridurre notevolmente il danno al DNA emesso dal cellulare” e, applicandolo all’interno, significava confermare tutto ciò da parte di chi generava il danno, ossia i produttori di telefonini (anche se dal canto loro si erano tutelati inserendo nel foglio illustrativo la precauzione di tenere il cellulare ad almeno 1 cm dal corpo).
Vi era quindi il rischio di una Class Action da parte di tutti coloro che avevano acquistato il telefonino. È stata allora esaminata la possibilità di modificare la dicitura da “danno” a “disturbo” ma, dato che i certificati parlavano chiaro, ossia di “danno”, confermato anche dalla PET, il rischio era troppo alto.
L’installazione è stata semplicissima, poichè è bastato togliere la protezione dagli adesivi e posizionare il nanoprocessore sui dispositivi. Sono molto discreti e inoltre dato lo spessore molto limitato usando una cover diventa completamente invisibile volendo.
In conclusione
Quello che possiamo dire circa il funzionamento di questo prodotto ovviamente non ha validità scientifica. Si tratta solo d’impressioni personali, ma di prove scientifiche ce ne sono già abbastanza, quindi la nostra “voce” sarà solo parte del coro di chi ha già acquistato questo prodotto.
La nostra esperienza si può considerare positiva, abbiamo notato una diminuzione del calore prodotto dallo smartphone sulla tempia quando parliamo al telefono per più di qualche minuto e personalmente non ho più avuto episodi di cefalee (o comunque sensazione di stordimento generale), nelle, per fortuna rare occasioni, in cui sono stato costretto a passare molto tempo al telefono con clienti o fornitori.
In effetti, essendo già da anni a conoscenza di questi pericoli, per quanto mi è possibile utilizzo sempre degli auricolari o il vivavoce, quello che però mi riesce difficile è non tenere il telefono in tasca quando sono in giro e quindi l’utilità di questo prodotto mi torna comunque estremamente prezioso.
Il costo come potete vedere è abbordabile per chiunque e comunque essendo un dispositivo atto a preservare la salute non sarebbe nemmeno il caso di sottolinearlo.
Gradiremmo molto ricevere dai lettori che hanno già acquistato questo prodotto le loro impressioni e invitiamo anche coloro che decideranno di acquistarlo nelle varie versioni disponibili a lasciarci un loro
In chiusura vi lasciamo con una intervista al Prof. Limardo molto approfondita, consiglio personalmente per chi avesse ancora dei dubbi, sia sulla serietà dell’inventore che della validità del prodotto, di seguirla dall’inizio alla fine!