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Nel corso degli anni, abbiamo ricevuto informazioni da fonti internazionali, inclusi i nostri contatti con individui affiliati ad Auroville (Tamil Nadu – India del Sud), che ci hanno fornito preziose prospettive su eventi di cui talvolta eravamo ignari, poiché le nostre preoccupazioni quotidiane ci distoglievano da tali questioni. Tra queste informazioni, ci è stato presentato un messaggio dei monaci tibetani risalente al 2016, che, all’epoca, avevamo ritenuto troppo avvolto nel fantastico per poterlo divulgare con serietà.

Tuttavia, a seguito delle attuali situazioni globali, in particolare riguardanti Ucraina e Russia, e delle sorprendenti coincidenze con quanto previsto in quel messaggio del passato, sentiamo ora il dovere di renderlo pubblico integralmente. Dobbiamo sottolineare che, in modo inquietante, le predizioni del 2016 sono in gran parte in linea con il recente servizio di Laura Tussi, appena giunto nelle nostre mani, che abbiamo deciso di includere in questa pubblicazione.

Riteniamo importante porre alla vostra attenzione il contenuto di questo messaggio, datato maggio 2016, che risulta straordinariamente rilevante e suscita riflessioni adeguate alla situazione attuale.

Messaggio pubblicato a maggio, 2016 Direttamente dal Tibet, senza alcun intervento della redazione

“I poteri divini soprannaturali interverranno per evitare la distruzione di questo mondo. La nostra civiltà comprenderà che la frontiera della scienza si trova nella sfera della spiritualità. Secondo i visionari remoti della nostra cultura, la terra è benedetta e costantemente salvata da pericoli imminenti. La visione remota è una pratica antica nei monasteri tibetani, caratterizzando la nostra cultura per migliaia di anni. Viaggiatori indiani hanno riportato informazioni allarmanti e affascinanti apprese dai monasteri tibetani sotto l’attuale dominio cinese. Secondo loro, i visionari remoti stanno vedendo i poteri mondiali avviarsi verso l’autodistruzione, ma anche un destino diverso per il mondo grazie all’intervento di poteri divini soprannaturali.

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Si prevede che fino al 2030 i superpoteri del mondo saranno coinvolti in guerre regionali, con il terrorismo e la guerra segreta come principali problemi. Intorno al 2022, un evento nella politica mondiale metterà in difficoltà tutte le nazioni. Tra il 2022 e il 2030, il mondo si polarizzerà e si preparerà per il giorno delle ultime condanne. Ci saranno dure manovre politiche e negoziati con scarso successo. Nel 2023 e 2024, il mondo affronterà una guerra nucleare distruttiva totale. Tuttavia, i monaci buddisti tibetani affermano che in quel momento interverranno i poteri divini soprannaturali, evitando l’autodistruzione del mondo.”

(Messaggio pubblicato a maggio 2016)”

L’interpretazione scientifica delle affermazioni dei monaci suggerisce che poteri extraterrestri osservano attentamente il nostro cammino e interverranno nel 2024 per salvare il mondo dalla distruzione.

Quando i monaci sono stati interrogati sui recenti avvistamenti di UFO in India e Cina, hanno sorriso e affermato che i poteri divini tengono sotto osservazione tutti noi. L’umanità non può e non le sarà permesso di alterare il futuro in questo modo. Le azioni compiute da ciascun individuo nella sua vita attuale, chiamate karma, possono influenzare le vite future, ma ci sarà un limite a quanta influenza avranno. Dopo il 2024, la nostra civiltà comprenderà che la frontiera finale della scienza e della tecnologia risiede nella sfera della spiritualità e non della fisica o della chimica materiale. Le tecnologie assumeranno una prospettiva diversa e le persone comprenderanno l’essenza della spiritualità, la relazione tra corpo e Anima, la reincarnazione e il fatto che siamo tutti collegati l’uno con l’altro e con Dio.

Gli avvistamenti di UFO sono aumentati sia in India che in Cina, e recentemente, hanno coinvolto particolarmente paesi con capacità nucleari sviluppate. Riguardo alla possibile rivelazione di questi extraterrestri nel 2024, i visionari hanno risposto che lo faranno in modo tale da non spaventare nessuno, solo se sarà necessario. Con il progresso della nostra scienza e tecnologia, è probabile che interagiremo con loro in qualche modo.

I monaci sostengono che la nostra Terra è benedetta e viene costantemente salvata da pericoli di cui spesso non siamo nemmeno consapevoli. Con l’avanzare della nostra tecnologia, ci renderemo conto di come siamo stati salvati da forze esterne.

Contenuti tratti dalla rivista “Il sesto sole” del 18 luglio 2023

La pratica millenaria della meditazione svolge un ruolo fondamentale nella vita dei monaci tibetani, offrendo loro un profondo legame con la spiritualità e una connessione unica con l’universo che li circonda. Ma cosa succederebbe se questa pratica millenaria potesse anche essere correlata con una tecnica di “visione remota” utilizzata dagli esperimenti della CIA? Questo messaggio dei monaci tibetani del 2016 sembra suggerire una sorprendente connessione tra la meditazione e la visione remota, aprendo la porta a un’intrigante analisi di questa correlazione.

Le ricerche psichiche della CIA per espandere la coscienza umana

La pratica millenaria della meditazione tibetana:

Per secoli, i monaci tibetani hanno dedicato le loro vite alla meditazione come strumento per raggiungere l’illuminazione spirituale. Attraverso la meditazione, cercano di coltivare una profonda connessione con il loro sé interiore, con il mondo che li circonda e con l’universo stesso. Questa pratica richiede un lungo addestramento e disciplina mentale, consentendo loro di raggiungere uno stato di calma interiore e di consapevolezza superiore.

La visione remota e gli esperimenti della CIA:

La visione remota, d’altra parte, è una tecnica sviluppata negli anni ’70 dalla CIA e utilizzata per ottenere informazioni su obiettivi remoti, senza la necessità di essere fisicamente presenti sul posto. Questa tecnica coinvolge la focalizzazione della mente e l’accesso a informazioni attraverso una connessione non lineare al di fuori dello spazio e del tempo convenzionali. Sembra quasi un concetto estraneo rispetto alla meditazione tibetana, ma il messaggio dei monaci tibetani del 2016 suggerisce una connessione inaspettata.

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La correlazione tra meditazione e visione remota:

La meditazione profonda praticata dai monaci tibetani potrebbe fornire loro un accesso alla stessa sfera di consapevolezza e percezione non lineare che caratterizza la visione remota.

La focalizzazione mentale, la calma interiore e la connessione spirituale potrebbero essere gli elementi chiave che consentono ai monaci di sperimentare una sorta di “visione remota” durante la loro pratica meditativa.

Un’integrazione tra scienza e spiritualità:

La connessione tra meditazione e visione remota offre una prospettiva affascinante che integra scienza e spiritualità. Mentre la visione remota è stata oggetto di esperimenti e ricerche scientifiche condotte dalla CIA, la meditazione tibetana rappresenta una pratica spirituale profonda che ha resistito alla prova del tempo. Questa correlazione potrebbe aprirci nuove possibilità di esplorazione delle capacità umane e dell’interconnessione tra mente, coscienza e universo.

Questa correlazione solleva importanti interrogativi sul potenziale umano e sull’interconnessione tra scienza e spiritualità e potrebbe essere solo l’inizio di un intrigante percorso di ricerca che unisce le conoscenze ancestrali dei monaci tibetani con gli approcci scientifici moderni.

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